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Montiglio Monferrato

A Brusasco il Parco delle meridiane in omaggio a Mario Tebenghi

Crescono le iniziative per ricordare la figura straordinaria di Mario Tebenghi
Crescono le iniziative per ricordare la figura straordinaria di Mario Tebenghi, gnomonista di fama nazionale scomparso quattro anni fa. A Montiglio, che gli diede i natali l’11 luglio 1922, è stata realizzata per iniziativa dell’amministrazione comunale la meridiana delle stagioni dei tartufi. Il paese vanta 57 meridiane e 3 rose dei venti firmate da Tebenghi, diventate il simbolo del borgo monferrino ed è stato creato un percorso per ammirarle. A Brusasco, paese nel quale viveva, sabato prossimo alle 17 in piazzale La Fenice saranno presentati i pannelli celebrativi dedicati a Mario Tebenghi e il progetto di rifacimento e conversione del parco di palazzo Ellena nel nuovo “Parco interattivo delle meridiane”, ideato dall’amministrazione comunale. Sempre a Brusasco, su iniziativa di Danilo Tebenghi, figlio del maestro, è stato istituito il museo del tempo, che ospita disegni preparatori di orologi solari, fotografie, attrezzi da lavoro e reperti vari legati all’artista.

Fin da giovane Tebenghi iniziò a interessarsi agli orologi solari, grazie al sacrestano della parrocchia di Montiglio. Versato al disegno, lavorò prima allo studio di grafica Testa e quindi al Centro storico Fiat. A fine anni Sessanta riprese l’interesse per i quadranti solari, realizzandone nella sua lunga vita ben 528 (tutti accuratamente catalogati dal figlio Danilo), alcuni dei quali non più esistenti. La maggior parte sono nell’Astigiano e in provincia di Torino (soprattutto nel basso Canavese), ma l’artista montigliese ha realizzato sporadicamente opere anche in altre regioni (Lombardia, Toscana, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta) e perfino una rosa dei venti in Francia. Tebenghi ha lavorato prevalentemente su edifici privati, mentre i tanti restauri che ha curato riguardano soprattutto orologi solari che si trovano su chiese ed edifici pubblici.

Il tipico orologio solare di Tebenghi indica l’ora vera del fuso e il mezzogiorno locale (a volte anche l’ora estiva), riporta la linea equinoziale, talora la curva dell’equazione del tempo in forma cartesiana, quasi sempre un motto (in latino, italiano o dialetto piemontese) e talora una fraseologia accessoria voluta dal committente. Una caratteristiche che consente di riconoscere la produzione più recente dell’artista montigliese è il sole rappresentato umanizzato con un faccione sorridente.

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