Anastasiia ha 13 anni. Vive a Kuchynivka, un villaggio di campagna di circa mille abitanti a nord est di Kiev, con il papà, la mamma e la nonna. Da grande vorrebbe fare la giornalista. Oggi le sue giornate trascorrono sentendo il fragore dei bombardamenti e vedendo le colonne dei mezzi dell’esercito russo in movimento sul territorio dell’Ucraina, bersaglio di un’orrenda invasione militare. Dal 15 dicembre al 16 gennaio Anastasiia ha trascorso un mese a Camerano Casasco, ospite di Ivana Cortese, presidente della Pro Loco, e Gino Zanchetta, consigliere comunale: un mese di soggiorno in Italia nell’ambito del programma di ospitalità in famiglia dei “bambini di Chernobyl” dell’associazione “Arca solidale” che ha sede a Orio Canavese.
«Siamo stati in contatto con lei ogni giorno, mattino e sera: mi ha rassicurato dicendomi che non erano in pericolo nel suo villaggio, pur sentendo i bombardamenti in lontananza. Eravamo pronti ad andarla a prendere alla frontiera polacca, ma mi ha detto che era pericoloso per loro mettersi in viaggio – ci racconta Ivana Cortese – Anastasiia, la cui nonna era stata sindaco del paese, ci ha parlato di una scuola bombardata, città distrutte, il coraggioso impegno dei loro soldati. Nei giorni scorsi la nostra associazione era partita con un pullman per recuperare una sessantina di persone, ma purtroppo non è riuscita a prendere i nostri bimbi, perché si trovano in zone molto all’interno dell’Ucraina e le strade non sono sicure. Da venerdì scorso però, purtroppo, non riusciamo più a tenerci in contatto con Anastasiia perché a Kuchynivka mancano internet e telefoni. Abbiamo però potuto sapere che in paese stanno bene».
Grande la preoccupazione di Ivana, che nell’inverno ha ospitato per la prima volta Anastasiia ed è subito nato un forte legame di affetto: «Una ragazzina gentile, discreta, con un’educazione splendida, che non chiede mai nulla. Ama molto i dolci e dunque non li facevamo mancare: le si illuminavano gli occhi. Ci siamo lasciate il 16 gennaio con l’intesa di ritrovarci in estate, quando sarebbe tornata per trascorrere con noi i due mesi e mezzo estivi nell’ambito del programma dell’associazione. Ora chissà…», ci dice commossa la signora Ivana con accanto il marito Gino. Nei loro occhi e nei loro cuori ci sono i ricordi del mese trascorso insieme ad Anastasiia, a visitare tanti luoghi, le feste di Natale in famiglia, con vicine anche le figlie ormai grandi di Ivana e Gino, nuove esperienze per entrambi. Ora c’è tanta apprensione. E Ivana e Gino hanno già assicurato la loro disponibilità ad ospitare famiglie di profughi ucraini.
Intanto a Camerano Casasco in occasione della Festa della donna è stato proposto un giro panoramico sul territorio con nove carrozze e cavalli: i cavalieri hanno dato vita ad una raccolta fondi da consegnare ad Anastasiia quando tornerà in Italia o in alternativa, se ci fossero le condizioni, da inviare alla sua famiglia in Ucraina.
(Nella foto Anastasiia in una gita al mare durante l’inverno insieme a Gino Zanchetta e alla moglie Ivana Cortese che l’hanno ospitata nell’ambito del programma di accoglienza dei “bambini di Chernobyl” dell’associazione “Arca solidale”)