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A Montegrosso in un libro il ricordo del pilota Ugo Fassio scomparso nel 1936

Una breve e sfolgorante carriera, fino a quel 6 agosto 1936 quando precipitò con il suo aereo nel Lago di Garda. Il sindaco Monica Masino: “Onoreremo la sua memoria”

Della sua vita di ragazzo a Montegrosso d’Asti si sa poco, ma si conosce bene la sua straordinaria grandezza come pilota. La figura di Ugo Fassio, pilota d’aereo morto a soli 24 anni nel 1936, a lungo dimenticata, è stata messa in risalto nel libro del colonnello Maurizio Lanza, astigiano, “Volare oltre il limite”, presentato nei giorni scorsi negli spazi del “Mercato coperto” di Montegrosso. Lanza, con accanto Lorenzo Gazza, presidente dell’associazione aeronautica astigiana che celebra i suoi 60 anni (dal 28 maggio una grande mostra al castello di Costigliole d’Asti), ha ripercorso la carriera sfolgorante di Fassio nella Regia Aeronautica, fino a quel 6 agosto 1936, quando, allievo della prestigiosa scuola di alta velocità, unico sottufficiale, precipitò durante un addestramento con il suo aereo nel Lago di Garda, senza scampo.

«Alle 17,30 il decollo sul Macchi M.39: il sergente maggiore pilota Fassio arrivò a 150 metri di altezza; forse una “piantata” del motore e non fece in tempo a lanciarsi. Bolidi capaci di sfrecciare a 500 chilometri orari: velocissimi, ma pericolosissimi. Solenni funerali si tennero a Montegrosso, come testimoniano le fotografie». Nelle immagini chi ha riconosciuto il nonno; e accanto alla bara, tra i saluti fascisti, il podestà Garberoglio. «Un ringraziamento al Comune e al sindaco Monica Masino per aver contribuito alla pubblicazione del libro, insieme all’associazione famiglie caduti e mutilati dell’aeronautica, e a quanti hanno fornito il materiale, tra documenti e immagini: tra questi Giovanni Bianco, Piero Forno, Valter Massetti, la famiglia Boero (parenti di Ugo Fassio), Rino Fassio, Lorenzo Gazza, il prof. Gregory Alegi», ha ricordato Lanza. Ad Ugo Fassio negli anni ‘50 era intitolato il gruppo sportivo montegrossese, ma il suo ricordo si è perso nelle pieghe del tempo. Al cimitero di Montegrosso è sepolto con la mamma, che scomparve un anno prima di lui: la sua tomba reca la sua immagine, ma non il suo nome. Un’importante iniziativa giunge ora proprio dal sindaco di Montegrosso Monica Masino: «Ci attiveremo per onorare la sua memoria e rendere merito al suo valore. E per il 6 agosto, anniversario della sua morte, potremmo allestire qualche iniziativa», ha annunciato il primo cittadino montegrossese.

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