Ha riaperto al pubblico l’ufficio postale “distaccato” in corso Acqui a Nizza. Vi si potrà tornare ad accedere, negli orari mattutini e in base alle indicazioni presenti sul posto, per tutte le pratiche relative a pagamenti di bollettini postali, ritiro pensione, di pacchi e raccomandate. La sede al di là del “ponte gobbo”, sul lato della città che si affaccia sulle provinciali per Acqui Terme e Alessandria, continuerà a lavorare in sinergia con l’ufficio principale e più ampio in via Tripoli.
Snellimento delle code
L’auspicio è che il ritorno all’alternativa per i residenti nella città del “Campanòn” – con l’apparente e contestuale ripresa del pieno funzionamento, a seguito di ripristino della connessione a Internet (precedentemente inaffidabile) del vicino ufficio nel paese di Vaglio Serra – possa portare a uno snellimento delle code per chi vuole accedere ai servizi così come minor rischio di assembramento. Erano stati visibili, negli ultimi mesi, alcuni disagi per l’utenza nella sede di via Tripoli. Le code di persone all’esterno degli spazi, su marciapiede e a volte sulla carreggiata, erano diventate inevitabili a seguito della necessità di legge, in tempi di Covid, di permettere l’ingresso a un numero ridotto di persone per volta.
Lamentele sulla doppia modalita’ di accesso
Altri brontolii si riscontravano a causa della doppia modalità di accesso: se per via digitale viene ormai permessa la prenotazione, con assegnazione di orario e numero di arrivo, questo tipo di modalità veniva a volte percepita come scorretta da parte dei cittadini che invece attendevano in fila in forma tradizionale. «La chiusura dell’ufficio di corso Acqui ci è sembrato, fin da subito, una scelta contraria alla necessità – commenta il primo cittadino nicese Simone Nosenzo. – Durante il picco della pandemia, quando si iniziava a chiedere a tutti di mantenere il distanziamento, a Nizza la presenza di un solo ufficio postale costringeva le persone a radunarsi nello stesso luogo». A ottobre il Sindaco, a nome dell’amministrazione e degli stessi cittadini, aveva così scritto alla sede centrale di Asti: «Le motivazioni che hanno giustificato la chiusura dell’ufficio postale di corso Acqui, condivise durante il “lockdown”, non sono attualmente sostenibili, per certi versi, virano in tutt’altra direzione. È evidente un preoccupante sovraffollamento dell’ufficio di via Tripoli ed è sufficiente transitare in quella zona per rendersene conto».
L’unica del Sud Astigiano
La riapertura dello sportello postale distaccato all’ombra del “Campanòn” è l’unica del sud Astigiano, ma all’interno di un calendario di riaperture ad ampio raggio regionale per le quali significativo è stato il contributo di ANCI Piemonte. Spiega Gianluca Forno, coordinatore per i piccoli comuni: «In questi mesi il problema di fondo è stato la mancanza di personale. In molti casi, in presenza di operatori positivi al Covid, l’azienda è stata costretta a chiudere gli uffici e a mettere in quarantena i dipendenti. Un problema che ha interessato tutta Italia, causando disagi e disservizi che noi di ANCI abbiamo più volte segnalato nei numerosi tavoli di confronto con Poste, l’ultimo dei quali a cavallo tra Natale e Capodanno».
Fulvio Gatti