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FREISA OTT 2022..
Attualità
Esame superato a pieni voti

“A tutto Freisa in giro per il Piemonte”: sei etichette con la guida di Michela Adriano

Sold out per la degustazione guidata all’EnotecAmica del Mercato Contadino di Campagna Amica Asti

Riflettori puntati sulla Freisa nelle sue diverse espressioni organolettiche meglio interpretate da sei diversi produttori piemontesi, lo scorso fine ottobre, all’EnotecAmica del Mercato Contadino di Campagna Amica Asti, in occasione dell’evento “A tutto Freisa. In giro per il Piemonte” organizzato in collaborazione con Territori DiVini e guidato da Michela Adriano della Cantina Adriano Marco e Vittorio, nonché socia dell’Associazione + Freisa.

In passerella, per catturare gli organi di senso tra i più fini dei numerosi winelovers presenti, sono sfilate: Freisa di Chieri Doc 2021 Frizzante delle Cantine Balbiano, Freisa d’Asti Doc 2021 Frizzante di “Gigin” Pianfiorito, Langhe Doc Freisa 2021 “Lice” di Adriano Marco e Vittorio,  Pinerolese Doc 2020 “Brigit Nèir” di Cantina Dellerba, Piemonte Doc freisa 2018 di Finibus Terrae Cantina Terre dei Santi e Freisa d’Asti Doc 2017 Superiore “Casot” di Ca’ del Prete.

Il viaggio sensoriale è stato una vera e propria incursione nei territori e negli stili che hanno ben rappresentato le diverse doc di questo tenace e antico vitigno.

“Grazie alla costante ricerca, gli spiccati tannini della Freisa, gestiti con cura scientifica in vigna e in cantina, permettono di ottenere un vino equilibrato, fruttato e persistente, nonché di struttura e longevo – è stato spiegato. – La sua famigliarità con il Nebbiolo, con cui condivide l’85% del patrimonio genetico, è attestata dagli studi genetici condotti da Anna Schneider e Vincenzo Gerbi. Sono loro che hanno messo in evidenza come l’uva Freisa provenga da un incrocio spontaneo tra Nebbiolo e un altro genitore scomparso o ancora sconosciuto. Le similitudini con il Nebbiolo non sono solo morfologiche, ma anche sul profilo antocianico e polifenolico, con caratteristiche che accomunano la vinificazione dei due vini. Parliamo di un vitigno antico e pregiato. Le prime testimonianze scritte della Freisa risalgono al Cinquecento ‘Pro qua libet carrate et somate Fraesarum solidum unum, denario sex’.; è, infatti, presente nelle tariffe doganali piemontesi dell’epoca di Pancalieri, in cui viene stimata il doppio delle altre uve”.

“Austera, frizzante, caparbia, seducente, ruvida, gentile, coraggiosa e ribelle. Un profilo importante rispetto ad un vino di carattere che, seppur di nicchia, racconta appieno storie e vocazioni di suggestivi paesaggi collinari, di sentieri di Langa e di preziosi tesori del Romanico che costellano le vigne del Monferrato e del torinese. Con la sua intensità in colore e polifenoli, i suoi tannini pungenti e la spiccata acidità, la Freisa si apre nel calice con una complessità di sentori in rosso: dalla rosa al lampone, ai piccoli frutti rossi nelle espressioni più giovani, sino a sviluppare profumi di spezie, frutta matura in composta e struttura nei vini in cui un lungo affinamento ne ha ammorbidito la ruvidezza. L’abbinamento con i piatti della gastronomia locale rappresenta un connubio perfetto, che esalta le caratteristiche dei più tipici piatti piemontesi, dal fritto misto al brasato, al bunet. Un viaggio sensoriale – dal dolce allo spumante, dal chiaretto al frizzante, al Superiore – che descrive magnificamente le potenzialità di un vitigno che ha davvero molto da raccontare …”.

“Un vino gastronomico che si sposa in modo eccellente con piatti della tradizione, anche, quelli più inaspettati; un vino dalle radici piemontesi e dalla forte identità territoriale”.

Messo alla prova, in abbinamento ai prodotti agroalimentari del Mercato Contadino di Campagna Amica Asti, la Freisa ha superato l’esame a pieni voti e con merito, per una reciproca esaltazione dei sapori e degli aromi.

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