«”él Fére ‘d Vésme” non è solo un modo dialettale per chiamare la Fiera, ma rivendica con orgoglio la storia di un paese – ci spiega il sindaco Marco Garino – Per questo ogni anno gli eredi di “quelle” antiche famiglie di trebbiatori, ruspisti, meccanici agricoli vengono chiamati a premiare i trattori d’epoca».
«Ricordo che il giorno della Fiera (che durava tre giorni) c’erano tanti carri che venivano dai paesi vicini – racconta Maggiorina Proglio – Ogni allevatore era orgoglioso del proprio pollame che si vendeva ai commercianti e ristoratori delle città di Piemonte e Lombardia che andavano via con i camion pieni».
Come si realizza un cappone? «A circa due mesi si prende un pollo e si taglia sotto la coda, si castra e poi ricuce con ago e filo di seta mettendo su della cenere – continua l’allevatrice – Si tagliano la cresta e i bargigli e si posizionano su delle piume. Un cappone allevato con cura può raggiungere anche 2,5 chili. A Natale il brodo di cappone è una tradizione ed una squisitezza».