La multa a uno studente che viaggiava sul treno Asti-Alba con un abbonamento trimestrale emesso da Bus Company ha fatto scoperchiare l’epico “vaso di Pandora”. La questione parrebbe semplice, se non fosse che ha messo in luce un’anomalia che al momento è difficile comprendere. Il giovane studente albese ha acquistato l’abbonamento ritenendo che fosse “integrato”, cioè valido sia sull’autobus sia sul treno, così come tutti gli altri abbonamenti (settimanale, mensile, annuale, 10 mesi studenti). Costo dell’abbonamento 153 euro; sanzione 215,25 euro. La famiglia del ragazzo ha pagato, non senza però prima cercare qualche spiegazione.
Abbiamo interpellato le parti interessate: è emerso che secondo Trenitalia il trimestrale non prevede “integrazioni” («l’abbonamento trimestrale di Bus Company non è integrato» ci fanno sapere testualmente dagli uffici), mentre lo solo tutti gli altri; secondo l’azienda degli autobus, invece, tutti gli abbonamenti sono “integrati”. «Sulla tratta Asti-Alba tutti quegli abbonamenti hanno validità sia sul bus sia sul treno – spiega Livio Avagnina, direttore dell’Area Tecnica di Bus Company – Il ragazzo, infatti, non doveva essere multato perché di quel tipo di abbonamenti, se si sale sul treno, ce ne saranno almeno una cinquantina. La famiglia ha quindi fatto benissimo a sollevare il caso, ma aggiungo che i nostri uffici hanno contattato la mamma del ragazzo invitandola a non pagare la multa e, nel caso l’avesse già pagata, a presentare ricorso a Trenitalia per farsela togliere».
Va da sé che davanti a questa poca chiarezza sull’integrazione dell’abbonamento trimestrale, a rimetterci sono gli utenti che pagherebbero un titolo di viaggio apparentemente valido, “ottenendo” in cambio una sanzione che, a quanto emerso, non sarebbe dovuta. Gli stessi che poi devono anche dimostrare di avere ragione attraverso un ricorso. Una situazione che sta mettendo in difficoltà anche gli esercenti locali che vendono i titoli di viaggio. «Vendo decine di abbonamenti agli studenti e quella che si è presentata è una situazione davvero incresciosa. Speriamo che venga al più presto risolta, a tutela dei pendolari e dello stesso servizio di trasporto pubblico locale».
Sulla questione interviene anche il Co.M.I.S.: «Abbiamo interessato l’Agenzia della Mobilità Piemontese per le necessarie verifiche in merito, al fine di evitare il ripetersi delle situazioni segnalate ed eventuali sanzioni – dice il presidente Fulvio Bellora – Inoltre, sarebbe utile estendere i punti di acquisizione dei titoli di viaggio soprattutto per gli utenti dei Comuni compresi tra i due capolinea i quali non hanno a disposizione biglietterie autorizzate alla vendita del Piemonte Integrato».
Intanto l’Agenzia della Mobilità ha dato incarico a Trenitalia di valutare i costi e le necessità per estendere il servizio ai festivi su alcune linee tra le quali la Asti-Alba e la Asti-Acqui Terme.