Lunedì sera, in Consiglio comunale, durante l’ora delle interpellanze, è scoppiata una vivace querelle tra il Partito Democratico e l’amministrazione Rasero a causa dell’annunciato abbattimento della Casa del Teatro 3 di via Scarampi, a pochi passi dallo spazio Kor. La questione, sollevata da un’interpellanza del consigliere Michele Miravalle e firmata dai colleghi di partito, ha visto l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi rispondere all’interpellanza ma, alle sue parole, è seguita una dura replica da parte di Miravalle e un’altrettanto accesa controreplica del sindaco Maurizio Rasero.
La Casa del Teatro 3, gestita dall’omonima associazione culturale fondata nel 2014 e che può contenere circa cento spettatori, è stata per anni un punto di riferimento per la cultura cittadina. Grazie all’associazione “L’Arcoscenico”, che ha investito parecchio denaro sul plesso e, in particolare, grazie al lavoro fatto da Sergio Danzi e Ileana Spalla, la struttura è diventata un importante polo culturale riuscendo a dare spazio soprattutto a progetti teatrali che, molto probabilmente, non avrebbero mai trovato spazio al Teatro Alfieri o allo Spazio Kor.
Nei mesi scorsi, all’associazione è stato comunicato il non rinnovo della convenzione dal momento che i locali della Casa del Teatro sono ricavati dall’ex palestra della scuola Gatti, in un fabbricato di proprietà della Provincia già sede della succursale del Monti. Il fabbricato, adiacente al nucleo storico, presenterebbe criticità anche in termini di sicurezza, ma nel frattempo la Provincia di Asti è stata beneficiaria di un importante finanziamento regionale per la ristrutturazione dell’edificio. Lavori che prevedono l’abbattimento della porzione di fabbricato che oggi ospita proprio la Casa del Teatro.
L’assessore Candelaresi ha sottolineato che i tecnici e i consulenti esterni della Provincia hanno tassativamente escluso la possibilità di un recupero edilizio, comunicando questa condizione al Comune già nelle fasi di approvazione del progetto. Sull’area dell’attuale edificio sorgerà quello che l’assessore ha indicato come cortile della scuola, ma lo stesso ha inoltre evidenziato che, proprio per preservare l’attività culturale, «non era stata presentata al gestore un’uscita anticipata dall’edificio, pur potendola chiedere 16 mesi fa, lasciando che la convenzione giungesse alla sua naturale scadenza».
Miravelle accusa: «Una sciatteria amministrativa»
La replica del consigliere Miravalle è stata, però, dura e senza mezzi termini. L’esponente dem ha accusato l’amministrazione di «sciatteria amministrativa» e ha criticato il fatto che, nonostante la lunga e riconosciuta destinazione d’uso come spazio culturale, non si sia provveduto a inserire il recupero dello spazio nei lavori di ristrutturazione. Ha inoltre evidenziato che il Comune, pur essendo a conoscenza della situazione e proprietario di un bene su cui erano stati fatti investimenti, «non avrebbe segnalato alla Provincia l’interesse culturale e il valore economico dello spazio» durante la conferenza dei servizi. Per Miravalle, la chiusura della Casa del Teatro non è un semplice cambio di gestione, ma la sua «cancellazione» dal panorama astigiano. Ha poi espresso preoccupazione per il rischio che la Casa del Teatro, abbattuta, «diventi fondamentalmente un parcheggio per le auto degli insegnanti».
La controreplica piccata del sindaco Maurizio Rasero
Alle parole di Miravalle non è mancata la controreplica del sindaco Maurizio Rasero, diretta e altrettanto pepata. Rasero ha attaccato l’avversario politico accusandolo «di essere già in campagna elettorale» e «di non aver vissuto la città o conosciuto lo spazio prima dell’interpellanza». Il sindaco ha rincarato la dose, sottolineando le problematiche di sicurezza della struttura, che «non ha il Cpi (Certificato di Prevenzione Incendi) e presenta problematiche di agibilità».
Inoltre, ha smentito categoricamente che lo spazio diventerà un parcheggio, affermando che verrà costruito un giardino con un via fuga per ragioni di sicurezza. Dal sindaco sono poi giunti chiarimenti sul fatto che l’abbattimento è necessario per garantire l’abitabilità del resto dell’edificio scolastico e non perdere il finanziamento previsto.
[nella foto di repertorio la Casa del Teatro 3 di via Scarampi]