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Acna, in arrivo il conto del disastro
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Acna, in arrivo il conto del disastro

Dopo un incontro a Cengio e un vertice sui danni ambientali dell’Acna convocato lo scorso 11 ottobre a Genova, cui han partecipato il ministro all’ambiente Orlando, il presidente della Regione

Dopo un incontro a Cengio e un vertice sui danni ambientali dell’Acna convocato lo scorso 11 ottobre a Genova, cui han partecipato il ministro all’ambiente Orlando, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, l’assessore all’ambiente della Regione Piemonte Roberto Ravello e Leonardo Bellodi, Presidente di Syndial, società del Gruppo Eni, è stato annunciato il tavolo tecnico che dovrà chiudere la partita dei risarcimenti ambientali. Una partita che per il Piemonte vale quasi 200 milioni di euro. Il tema è quello delle ex aree dell’Acna e la trattativa con Eni Syndial sul danno ambientale per i Comuni liguri e piemontesi provocati dall’attività industriale dello stabilimento chimico. Si dovranno stabilire la quantificazione dei risarcimenti ambientali destinati ai territori locali ma anche, e questo un po’ preoccupa, definire i passaggi necessari per insediare nuove produzioni.

La prima riunione del tavolo tecnico si terrà a Genova venerdì prossimo con l’obiettivo, dice il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, di: «preparare le condizioni di una transazione tombale da raggiungere entro l’estate prossima senza dover attendere la sentenza. Questo tavolo non dovrà definire una cifra in astratto ma le opere concrete che costituiscano un ristoro per le comunità colpite dal danno ambientale e per dare sollievo a quel territorio che, oltre al danno ambientale, ha subito anche un impoverimento con la chiusura di molte attività». Insomma sembra che i primi passi per una soluzione, almeno per quanto riguarda i risarcimenti, sia in dirittura d’arrivo. Certo qualche dubbio rimane visto che ad oggi oltre alle necessarie misure di messa in sicurezza straordinaria del sito non si sono viste compensazioni ambientali. E ci si comincia a ragionare e in fretta appena un anno prima della sentenza di primo grado. Dopo che le notizie di rifiuti Acna in giro per il mondo dalla discarica di Pianura alla Romania hanno riempito le pagine dei giornali di mezzo mondo e contribuito ad aggiungere sale su una ferita che ancora rimane aperta.

Intanto Syndial ha avviato nei mesi scorsi una procedura per la cessione delle aree. Per la quale sembra sia rimasto in gioco un solo gruppo, il consorzio Corrival di Cairo Montenotte. La cifra a cui il sito dovrebbe essere messo in vendita è pari a 10 milioni di euro. Da cui però andrebbero scalati i 40 milioni che Syndial in quel caso verserebbe per la bonifica e il mantenimento in sicurezza del sito. Un acquisto che visto così sembrerebbe quasi un affare e fa storcere il naso a più di un abitante della Valle.

«Si va – chiude invece il parlamentare astigiano Massimo Fiorio – verso uno sblocco della situazione. Nelle prossime settimane si procederà con la quantificazione del danno ambientale per definire il riconoscimento alla valle Bormida. Ero intervenuto più volte perché fosse fatto ciò che richiede l’accordo del 2001 ovvero che il Ministero determinasse con i suoi tecnici l’entità del danno. Ora si procede, è un buon risultato. Altro punto fondamentale è l’impegno richiesto a Syndial di mantenere il sito in sicurezza. Ora si può dire in questa valle che siamo prossimi a voltare pagina». Vent’anni fa i sindaci lanciarono migliaia di palloncini sulla Langa con dentro i rischi legati all’inceneritore e si fece un referendum. Forse sarà giusto fare l’accordo ma, crediamo, sarebbe anche giusto che a decidere quali compensazioni avere non sia qualche burocrate ma chi per cent’anni col mostro ci ha dovuto convivere.

Lodovico Pavese

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