Acque agitate lunedì 25 novembre nell’assemblea del Cisa Asti Sud il Consorzio che eroga prestazioni assistenziali in favore di anziani, disabili, minori in difficoltà e soggetti fragili in genere residenti nei 40 comuni del Sud Astigiano. All’ordine del giorno i trasferimenti monetari al Consorzio dei fondi statali da utilizzare per lo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali.
Nell’assemblea dei 40 sindaci, è emerso che il Comune di Canelli sarebbe intenzionato a non corrispondere quei fondi al Consorzio, trattenendoli per p
La decisione di Canelli e Moasca è un fatto inedito in quasi 30 anni di vita del Cisa. Il consorzio si caratterizza per principi di solidarietà e sussidiarietà tra i comuni aderenti. L’organizzazione dei servizi sociali in Piemonte prevede il rapporto solidaristico tra comuni che non è stato mai messo in discussione finora.
Se la decisone sarà confermata il rischio è che il venir meno dei fondi costringerà il Cisa a tagliare alcuni dei servizi. L’assemblea dei sindaci ha quindi cercato di capire quali possono essere i servizi assistenziali oggetto di tagli non indiscriminati e mirati sui comuni che non volessero trasferire i fondi ministeriali. È emerso che ad essere interrotta potrebbe essere l’assistenza scolastica agli alunni con disabilità residenti appunto nei comuni interessati che il Cisa eroga da anni. ”Una misura odiosa, che ricadrebbe su una categoria tra le più vulnerabili, ma che, in mancanza di fondi, non può essere garantita già dal prossimo mese di gennaio” fanno notare alcuni sindaci che preferiscono per il momento cercare una soluzione condivisa al problema. Il relativo costo infatti è finanziato quasi per intero con i trasferimenti dei comuni ed ammonta a circa mezzo milione di euro l’anno, il mancato trasferimento di oltre 60 mila euro incide pesantemente sulla gestione.
Nel corso dell’assemblea è stato anche ricordato che, grazie al trasferimento dei fondi statali, la quota annuale di adesione al Cisa non è stata aumentata negli ultimi 5 anni con importanti risparmi per le casse comunali. Solo un aumento della quota annuale potrebbe scongiurare i tagli ai servizi, ma la misura sarebbe un ulteriore attacco allo spirito e alla natura solidaristica del consorzio.