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Acque agitate al Cisa, si va verso la riduzione di alcuni servizi sociali a Canelli?

E’ il rischio che si correrebbe dopo che Canelli e Moasca hanno annunciato di non versare parte delle quote dovute. Potrebbe essere sospesa l’assistenza agli alunni disabili

Acque agitate lunedì 25 novembre nell’assemblea del Cisa Asti Sud il ​Consorzio che eroga prestazioni assistenziali in favore di anziani, disabili, minori in difficoltà e soggetti fragili in genere residenti nei 40 comuni del Sud Astigiano.  All’ordine del giorno i trasferimenti monetari al ​Consorzio dei fondi statal​i da utilizzare per lo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali.

Nell’assemblea dei 40 sindaci, è emerso che il Comune di Canelli sarebbe intenzionato a non corrispondere ​quei​ fondi al Consorzio, trattenendoli per propri scopi. L’importo in questione supera per l’anno 2024 i ​60 mila euro. Se Canelli dovesse ​confermare la sua decisione sarebbe uno dei due soli comuni ad assumere tale posizione. L’altro è Moasca che​ con Canelli fa parte l’Unione di comuni: Filari e Castelli. Nessun altro dei partecipanti all’assemblea ha espresso la volontà di non corrispondere i fondi.

​La decisione di Canelli e Moasca ​è un fatto inedito in quasi 30 anni di vita del Cisa. Il consorzio si caratterizza per principi di solidarietà e sussidiarietà tra i comuni aderenti.  L’organizzazione dei servizi sociali in Piemonte prevede il rapporto solidaristico tra comuni che non è stato mai messo in discussione finora.

​Se la decisone sarà confermata il rischio è che il venir meno dei fondi costringe​rà il Cisa a tagliare alcuni dei servizi. L’assemblea dei sindaci ha quindi cercato di capire quali possono essere i servizi assistenziali oggetto di tagli non indiscriminati e mirati sui comuni che non volessero trasferire i fondi ministeriali. È emerso che ad essere interrotta potrebbe essere l’assistenza scolastica agli alunni con disabilità residenti appunto nei comuni interessati che il Cisa eroga da anni. ​”Una misura odiosa, che ricadrebbe su una categoria tra le più vulnerabili, ma che, in mancanza di fondi, non può essere garantita già dal prossimo mese di gennaio​” fanno notare alcuni sindaci che preferiscono per il momento cercare una soluzione condivisa al problema. Il relativo costo infatti è finanziato quasi per intero con i trasferimenti dei comuni ed ammonta a circa mezzo milione di euro l’anno, il mancato trasferimento di oltre 60 mila euro incide pesantemente sulla gestione.

Nel corso dell’assemblea è stato anche ricordato che, grazie al trasferimento dei fondi statali, la quota annuale di adesione al Cisa non è stata aumentata negli ultimi 5 anni con importanti risparmi per le casse comunali. Sol​o un aumento della quota annuale potrebbe scongiurare i tagli ai servizi, ma la misura sarebbe un ulteriore attacco allo spirito e alla natura solidaristica del consorzio.

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