Due serate affollate (da quasi tremila persone) al Centro Congressi hanno portato alla mente degli acquesi (e non solo) i fasti del passato. Il Palladium, infatti, era la discoteca più amata delle valli Belbo e Bormida e gli eventi, dei sabati e delle domeniche di quasi dieci anni fa, erano epici. Dal 2018 il grande immobile sulla strada provinciale 30 è chiuso e del famoso locale sono rimasti solo marchi aziendali, attrezzature e anche alcuni comodi divanetti, che, per gentile concessione della famiglia Tacchino, sono stati utilizzati per ricostruire l’atmosfera delle serate della scorsa settimana.
«Tutto è nato da un’idea di un gruppo social “Il Palladium siamo noi” – ci racconta l’organizzatore Marco Benazzo del presidente di Acqui Eventi – Quel locale è stato un centro di aggregazione per tante generazioni. Recuperarlo? Non penso sia possibile. Quel tipo di locale non va più di moda, è troppo grande e poi per ristrutturarlo servirebbero svariati milioni di euro. Accontentiamoci degli eventi “one night”».
Il futuro del Palladium è segnato. L’ampia area verrà presto demolita e sul sito costruito un centro commerciale. A Palazzo Levi sarebbero già stati depositati dei progetti. La notizia ha sollevato i malumori degli “giovani di un tempo” che con la demolizione della discoteca vedranno finire un’epoca di feste e condivisione.
4 risposte
Sarà abbattuto per fare un nuovo centro commerciale: ne sentivamo il bisogno? Personalmente no! Abbiamo già supermarket e discount che hanno distrutto le piccole botteghe, abbiamo l’outlet di Serravalle facilmente raggiungibile, altrettanto le Gru e Genova e Alessandria con i loro negozi low cost, abbiamo già tanto anzi troppo. Non abbiamo però un posto dove possano divertirsi e socializzare i giovani e i meno giovani. Nelle due serate di Reunion si è dimostrato che si ha voglia di stare insieme e di divertirsi da un orario decente fino a tarda sera per i giovani e per i più maturi che hanno ancora il fisico bestiale cantato dal buon Luca Carboni. Abbiamo dimostrato che le cose di una volta funzionano ancora e forse se non avessero seguito le “mode” del momento sarebbero ancora in auge discoteche, birrerie, vedi Disco Antella. Si poteva investire, rinnovare il locale per abbattere i costi di gestione e trasformarlo il sale polifunzionali. Laboratori creativi in settimana, scuola e spettacoli teatrali, scuola di dj, scuole di ballo, inserire una saletta per nerd con giochi di società, flipper e calciobalilla, pista di pattinaggio a rotelle e mille altre cose. Avremmo dato una possibilità a questi giovani dissociati dai social di partecipare e sostenere la vita, di confrontarsi e a volte scontrarsi creando dibattiti, responsabilizzandoli, educandoli, invece di condannare sia la generazione passata ma soprattutto quelle future alla noia, alla solitudine e alla frustrazione che non danno mai buoni frutti. Abbiamo perso tutti. Speriamo solo che il buon Pier Marcozzi con AcquiEventi e gli altri vogliano proporre altre serate dove udite udite hanno partecipato anche dei giovani. Commento fatto sul gruppo, se trovassimo i fondi avrei 1000 idee per far funzionare nuovamente i locali “fuori moda” Buon pomeriggio
Concordo pienamente il tuo commento
Siamo tutti con te grande Pier Mar Cozzi sit in no centro commerciale???
madonna basta centri commerciali, ormai si vive solo per passeggiare davanti a sti negozi. solo quello sanno aprire. ho 30 anni e per divertirmi devo andare in lombardia dove ancora qualcosa almeno c’è… centri commerciali, non ho parole