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Ad agosto arriva l’una tantum
Attualità

Ad agosto arriva l’una tantum

Tra aspettative e disillusioni, cresce l’attesa di conoscere i futuri sviluppi del sistema pensionistico. La recente sentenza della Corte Costituzionale, sull’incostituzionalità del blocco delle

Tra aspettative e disillusioni, cresce l’attesa di conoscere i futuri sviluppi del sistema pensionistico. La recente sentenza della Corte Costituzionale, sull’incostituzionalità del blocco delle rivalutazioni delle pensioni deciso dalla Legge Fornero, ha riacceso, infatti, il dibattito sulla necessità di riformare la previdenza italiana. Un tema delicato e complesso, che da tempo tiene banco e su cui, alcune settimane fa, a livello locale, la Cisl aveva già richiamato fortemente l’attenzione. Le ultime novità in merito all’obbligo da parte dello Stato di rimborsare ai pensionati le mancate rivalutazioni delle pensioni sono arrivate a seguito del Consiglio dei Ministri che ha approvato il relativo decreto, in base al quale si prevede, ad agosto, il rimborso di 2 miliardi e 180 milioni di euro (su un totale di circa 18 miliardi di euro) a 3,7 milioni di persone.

Un rimborso parziale che, a partire dalla sua stessa denominazione, “bonus una tantum,” ha scontentato molti e che ai più è parso “non una vera restituzione, ma semplicemente un contentino, che non rende giustizia. Insomma, una sorta di presa in giro, per calmare gli animi.” Nello specifico, il meccanismo di rimborso e indicizzazione conferma l’impianto a scalare con il crescere del reddito delle pensioni. Il cosiddetto bonus ammonterà a 750 euro per i pensionati con assegni da 1.700 euro lordi; a 450 euro per le pensioni da 2.200 euro; a 278 euro per gli assegni pensionistici da 2.700 euro. Restano esclusi, invece, dal rimborso una tantum le pensioni sopra i 3.200 euro.

Al rimborso si aggiungerà poi, dal 2016, un incremento permanente degli assegni pensionistici, rivalutati in base al costo della vita. Le suddette fasce saranno cioè oggetto di una re – indicizzazione differenziata. Ad esempio, coloro che percepiscono una pensione di 1.700 euro lordi beneficeranno di una rivalutazione annua pari a 180 euro. Quest’ultima sarà di 99 euro per chi ha una pensione di 2.200 euro e di 60 euro nel caso di assegni pensionistici da 2.700 euro. Secondo quanto dichiarato di recente da Pier Carlo Padoan, titolare del Tesoro, “questo meccanismo di indicizzazione, rispetto agli anni precedenti, consentirà di rispettare i principi della norma della Consulta ovvero adeguatezza, gradualità e trasparenza.”

Oggetto fin dalle prime ore di polemiche e contestazioni, anche sul fronte politico, la soluzione del rimborso una tantum permetterà al Tesoro di ridurre l’impatto sui conti pubblici, rispettando i parametri europei con il deficit previsto, nel 2015, al 2,6% del Pil.

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