Presentazione candidatura di Paolo Crivelli a sindaco di Asti1
Attualità
Politica

Ad Asti inizia la corsa elettorale di Paolo Crivelli: «Sono qui per guarire la mia città»

Al Circolo Nosenzo la coalizione del centrosinistra ha ufficializzato la candidatura a sindaco del dottore esperto in malattie infettive

«Asti è una città spenta che ha perso l’entusiasmo e ha subito un declino preoccupante: io sono un medico e sono qui per guarire la mia città». Con queste parole il dottor Paolo Crivelli, specializzato in malattie infettive e tropicali, ha aperto la conferenza stampa di sabato mattina, al Circolo Nosenzo, dando il via alla campagna elettorale del centrosinistra. Con una grande coalizione che lo sostiene e che potrebbe ancora allargarsi (ne fanno già parte Uniti si può, Partito Democratico, CambiAMO Asti, Europa Verde – Verdi, Ambiente Asti e Articolo 1), Paolo Crivelli ha rotto ogni indugio e ha accettato il non facile ruolo di principale avversario del centrodestra e del suo candidato che, al 99%, sarà di nuovo il sindaco uscente Maurizio Rasero.

Ma Crivelli, parlando ai giornalisti e a molti sostenitori, ha già fatto capire che la sua campagna elettorale non sarà “contro Rasero”, ma “per la città”, una corsa di gruppo dove al posto “dell’io” ci sarà sempre “il noi” e dove il verbo “ascoltare” avrà un peso uguale, se non maggiore, di “parlare”. Non c’è bisogno di essere fini notisti politici per capire che la formula di Crivelli si vuole porre in antitesi con il “modus operandi” di Rasero accusato più volte, proprio dalla coalizione di centrosinistra, di «essere l’uomo solo al comando», «sempre al centro dell’attenzione», «troppo occupato a farsi selfie e dirette Facebook» e «poco incline all’ascolto».

L’unità della squadra che sostiene la candidatura di Crivelli è stata più volte richiamata durante la presentazione. «Ho la consapevolezza che di fianco a me ci sia una grande squadra compatta – commenta Crivelli – che considera la diversità una ricchezza. Altri sostegni che dovessero arrivare saranno ben accolti, ma sia chiaro che la logica delle poltrone e dei tornaconti personali non ci appartiene. Cercheremo di contaminare la popolazione con il virus della partecipazione e creare un clima positivo che raccolga la voglia di cambiamento, illumini le menti e riscaldi i cuori. Com’è quel detto? Da soli si va veloci, ma insieme si va molto più lontani».

Paolo Crivelli si appresta a guidare la coalizione di centrosinistra riconoscendo competenze e peculiarità dei suoi compagni di viaggio, ma da medico specializzato in malattie infettive ha già avuto modo di fare, con gli alleati, un’attenta anamnesi del “paziente Asti” e ha ipotizzato una “cura” che si fonda su alcuni punti chiave, poi spiegati ai presenti. La ricetta per guarire Asti sarà spiegata con incontri dal vivo, «sempre nel rispetto delle norme antiCovid vigenti», ma anche tramite i social network sebbene Crivelli abbia già lasciato intendere che la campagna elettorale «sarà parsimoniosa per non offendere la gente che non arriva alla fine del mese e non cercheremo di incantare i cittadini con promesse irrealizzabili».

Una campagna elettorale senza l’apporto del Movimento 5 Stelle che ha deciso, almeno in questa prima fase, di correre da solo nonostante i quasi due anni di collaborazione con le altre forze di minoranza (esclusa Italia Viva che dovrebbe presentarsi alle lezioni come terzo polo insieme ad Azione).

Sul perché i Cinque Stelle non abbiamo aderito alla coalizione circolano tante ipotesi, più o meno credibili. Crivelli liquida la faccenda con una battuta («chiedetelo a loro perché non siano qui»), ma in questo caso il tono della sua voce, mai sopra le righe, sempre garbata e rispettosa di tutti, lascia trasparire un po’ di amarezza. Come dire: ci abbiamo provato, la porta è sempre aperta, ma le regole che ci siamo dati in questo progetto non ammettono deroghe, per nessuno.

Su La nuova provincia in edicola martedì troverete un ampio approfondimento sulla candidatura di Crivelli a sindaco di Asti

Condividi:

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp

Scopri inoltre:

Edizione digitale