Levata di scudi della minoranza doppo la decisione della giunta Rasero di istituire gli stalli blu su tutta piazza del Palio a partire dal 1° gennaio. «Si tratta di una tassa che andrà a colpire chi deve recarsi nel centro da “fuori”, cioè chi abita nelle periferie di Asti e nel resto della provincia. – commentano i consiglieri di Uniti si può Briccarello e Bosia – Dopo i bei discorsi sulla necessità di una visione comune in campagna elettorale, ecco che Rasero scarica gli aumenti su paesi limitrofi e zone marginali della città, cioè chi già è svantaggiato perché vive in luoghi senza servizi e opportunità di lavoro o studio. A risentirne di più i pendolari, sia lavoratori sia studenti universitari, che, dovendo lasciare l’auto per ore posteggiata in piazza, saranno costretti a comprare l’abbonamento per gli stalli blu oltre a quello per il treno». Uniti si può rilancia quindi il progetto dell’abbonamento “formula”, unico e integrato per parcheggiare e usare tutti i mezzi pubblici, compresi i treni per Torino e Alessandria.
«Tutto questo – aggiungono i consiglieri – mentre Asp ha a disposizione una premialità Arera di 6,5 milioni che, dopo essere tassato, si aggirerà attorno ai 4 milioni. Di questi l’AD ha affermato che una parte verrà usata per contenere gli aumenti dei costi di gestione; i restanti 2 avrebbero potuto essere utilizzati, se davvero ci fosse la volontà di togliere le auto dal centro, per implementare il numero delle corse e delle linee del trasporto pubblico locale».
Non meno tenero è il Movimento 5 Stelle rappresentato dal consigliere Massimo Cerruti. «È vero che il Comune si troverà a sostenere spese straordinarie, ma è altresì vero che una tale scelta dovrebbe avere come contraltare un incremento di servizi e della loro qualità. Siamo rammaricati del fatto che ancora una volta le decisioni le apprendiamo dagli organi di stampa già approvate e finite anziché discuterle preventivamente, a maggior ragione visto che nei giorni scorsi eravamo tutti riuniti in commissione ad incontrare i vertici di Asp e del Comune e nulla è trapelato. Anche per noi l’ambiente e la sostenibilità sono al primo posto. Sicuramente “stalli blu” – conclude Cerruti – vuol dire disincentivo all’utilizzo del mezzo privato, ma ribadiamo che va fornita al cittadino un’alternativa valida e funzionante altrimenti ci ritroveremmo di nuovo di fronte a politiche che favoriscono l’acuirsi del divario sia economico sia sociale».
Ambiente Asti, rappresentato in aula da Mario Malandrone, non ha dubbi: «La scelta messa nel bilancio di previsione senza una progettazione di una città che permetta una mobilità alternativa è una misura di cassa. Una tariffa che colpisce tutti indistintamente e chi colpisce chi per lavorare e studiare è costretto a parcheggiare in quella piazza. Le alternative ci possono essere per una minoranza dei fruitori della piazza, quelli che si muovono in città con la macchina. Per chi è costretto a prendere il treno per lavorare e studiare non ci sono alternative. I parcheggi nelle aree bianche vicine sono già congestionati. Non vi è un piano di nuovi parcheggi bianchi fuori dal centro. Non vi sono strutture di intermodalità/parcheggi dove poter effettuare scambio auto/bici, auto/mezzi pubblici. I mezzi pubblici hanno una frequenza e percorsi che non permettono a un pendolare di poter essere sicuro di prendere il treno e di fatto non esistono per chi arriva da frazioni e paesi limitrofi».
Anche l’associazione Asti Oltre è molto critica: «Per la serie: c’è un buco, mettiamo una toppa. L’idea geniale di chi prende voti dicendo che non metterà “le mani nelle tasche degli italiani”. Non va bene, ovviamente. Ma non tanto per l’introduzione di nuovi parcheggi a pagamento in se (che sarebbe già un problema serio) quanto perché si tratta di una misura che dimostra che l’amministrazione non ha una strategia, un’idea di città sostenibile verso cui tendere attraverso una serie organica di provvedimenti che migliorino la vivibilità disincentivando l’uso dell’auto, senza danneggiare il commercio».
Saranno 2.200 i parcheggi a pagamento in piazza del Palio, un numero sufficiente affinché il Comune recuperi circa 700.000 euro sul bilancio di previsione indispensabili a chiudere in pareggio i conti.
[foto Billi]