Sono 17 i tassisti in servizio ad Asti, anche se un ulteriore licenza di taxi c’è, ma il titolare è deceduto e gli eredi dovranno decidere se continuare il suo lavoro o meno. Capita sovente di leggere sui social critiche al servizio, lamentele sulla mancanza di auto dopo le 23, ma per i tassisti, di cui una decina rappresentati dalla Confartigianato e, in particolare, da Carlo Baglione (presidente regionale di Taxi Confartigianato), non c’è un reale problema di accesso al servizio.
«Tanto per cominciare Asti è molto trafficata, ci sono cantieri, chiusure e momenti del giorno dov’è davvero critica la viabilità. Se i bus hanno difficoltà a girare, anche i taxi hanno gli stessi problemi – spiega Baglione – Di certo c’è stato un peggioramento del traffico con l’istituzione delle nuove Ztl e, aggiungo, alle 8 per muoversi da corso Savona all’ospedale ci si impiega anche 40 minuti».
Per mettersi in contatto con i tassisti, che non sono in cooperativa, è necessario chiamare il Radio Taxi (0141.1585) oppure il telefono davanti al parcheggio della stazione (0141.592722) ma qui rispondono solo se presenti. Alle critiche sulla mancanza di vetture dopo le 23, i tassisti replicano: «L’ultimo treno arriva in stazione alle 23.17. Oggi, a parte quando si organizzano delle manifestazioni come le Sagre, dopo le 22.30 non ci sono molti locali aperti, tutti chiudono e la richiesta di taxi è praticamente azzerata. Si sta sulla piazza quando c’è lavoro».
Singolare che nessun tassista di Asti sia residente in città, ma il problema della mancanza di auto di notte è dato, secondo Baglione, anche da una questione di sicurezza. «Di sera in zona stazione c’è anche gentaglia e bisogna stare attenti a chi si carica. Io stesso ho ricevuto minacce da uno che non voleva pagare». Stando a quanto riportato sul sito taxiasti.com, il servizio copre la fascia oraria dalle 4.30 alle 23.30. «Sebbene non abbiamo l’obbligo di rispettare un certo orario, ci sono colleghi che rispondono al Radio Taxi anche fino a tarda notte, quindi le fasce scoperte sono davvero limitate». Tante le richieste per andare in taxi fino all’aeroporto di Caselle e anche dai turisti: «In questo caso il maggior lavoro nel turismo arriva da strutture ricettive, B&B e resort».
Ad Asti vige la tariffa fissa di 10 euro per tragitti nel perimetro urbano (escluse le frazioni), ma per alcune di esse (Valleandona, Casabianca, San Grato, Vallebaciglio, Serravalle-Mombarone, Vaglierano), il mercoledì (nel periodo scolastico) c’è il taxibus a 1,20 euro prenotabile al numero 0141.434711. Per il resto del territorio si paga a tassametro.
Non mancano, però, le criticità sulle strade che, anche per i tassisti, sono le stesse segnalate da molti automobilisti: «Ci sono piste ciclabili inutili che intralciano il traffico, rider che non rispettano precedenze e segnali, ma anche pedoni che camminano guardando il telefono». «Evidenzio che i rapporti tra i tassisti e il Comune sono costruttivi, – aggiunge Giansecondo Bossi, direttore di Confartigianato Asti – I tassisti si sono fatti carico di coprire le carenze di bus per le frazioni, ma di certo non è pensabile che sopperiscano a tutto il trasporto pubblico».
Da parte dell’assessore al Commercio Mario Bovino arriva la conferma che il Comune si interfaccia con la categoria dei tassisti cercando di fare la sua parte, dove possibile, per migliorare il servizio. «Purtroppo la mentalità dell’astigiano non vede ancora l’uso del taxi come alternativa all’auto privata, come avviene in altre grandi città, ma grazie al turismo in crescita la categoria ha molto più lavoro tra settembre e dicembre, quando ci sono molti eventi che attraggono visitatori – spiega Bovino – Per certi versi si potrebbe fare ancora di più, soprattutto la sera, ma la richiesta di taxi non è sempre uguale e va momenti e incrementare le licenze oggi non avrebbe molto senso. In ogni caso il servizio notturno loro lo gestiscono in autonomia».
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