Il Comitato "Asti Possibile", con la collaborazione trasversale di alcuni consiglieri comunali, sta lavorando per raccogliere le firme a sostegno degli otto quesiti referendari depositati in
Il Comitato "Asti Possibile", con la collaborazione trasversale di alcuni consiglieri comunali, sta lavorando per raccogliere le firme a sostegno degli otto quesiti referendari depositati in Cassazione il 16 luglio. La richiesta dei proponenti è quella di indire una consultazione popolare sulla legge elettorale (l'Italicum e, in particolare, contro i capilista bloccati e le candidature plurime), il blocco delle trivellazioni in mare del decreto Sblocca Italia, la riforma del lavoro (il Jobs Act) e il preside-manager della riforma "Buona Scuola". Gli astigiani potranno firmare a sostegno del referendum fino alla fine di settembre recandosi all'URP del Comune di Asti, in piazza San Secondo (da lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12 e martedì e giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30).
Le firme saranno raccolte anche nei banchetti sotto i portici Anfossi di piazza Alfieri nei giorni di mercato. «L'idea è quella di condividere con la città una serie di quesiti sui temi fondamentali della vita politica del nostro Paese – spiegano i promotori – La sfida referendaria consentirebbe di restituire ai cittadini la sovranità che hanno smarrito rispetto a un Parlamento che ha compiuto, spesso sotto la minaccia del voto di fiducia richiesto dal governo, scelte mai contenute in alcun programma elettorale e su cui mai era stato chiesto il voto ai cittadini. Pensiamo che gli elettori debbano potersi esprimersi almeno dopo: per poterle cancellare o modificare».
L'obiettivo è raccogliere 500.000 firme entro il 30 settembre: «Solo così i referendum potranno essere indetti già nel 2016 – precisano dal Comitato "Asti Possibile" – in caso contrario, se ne riparlerebbe tardivamente nel 2017». Chi volesse collaborare all'iniziativa può scrivere alla mail astipossibile@gmail.com. Informazioni sui quesiti al sito http://referendum.possibile.com/