Una pioggia di premi per consacrare un talento artistico che è diventato anche una professione.
La storia è quella di Debora Lombardi, 48 anni, architetto originaria della Puglia che si è innamorata del Piemonte da quando si è trasferita a Torino per gli studi universitari prima e il Master di Comunicazione e Design poi.
Ad Asti ci vive da una ventina di anni e la città (e la sua provincia) le devono molto
A partire da quella straordinaria e “biblica” foto della Cattedrale che è stata la foto dell’anno su Instagram Piemonte “Instagramer dell’anno 2019 ” e sesta classificata come “Instagramers of the Year 2019 per IG World Club”. Uno scatto visto da milioni di persone nel mondo, un grande “spot” a costo zero per uno dei monumenti sacri astigiani.
Ma il palmares di Daniela Lombardi è molto nutrito.
Nel luglio del 2020 una sua foto della stazione di Porta Susa, “Altra prospettiva” è stata pubblicata come foto della settimana su “Città Metropolitana di Torino”.
Grande riconoscimento anche quello arrivato dalla Biennale di Venezia dove proprio una foto della Lombardi è stata scelta dallo stesso Ugo Nespolo come vincitrice del contest “Nespolo’s 2000 Followers Challenge”.
E neppure il Covid ha fermato il talento della comunicatrice astigiana. E’ di pochi giorni fa la notizia del suo lusinghiero piazzamento in classifica alla Torino Photo Maraton che si è tenuta per le vie della capitale sabauda in uno sprazzo di “quasi normalità” da pandemia.
Il tema era quello attualissimo della “zona rossa” e i fotografi erano chiamati, nell’arco di una sola giornata, a presentare scatti improvvisati che rendessero l’idea dell’argomento. A Debora è bastato un tovagliolino rosso caduto a terra da un tavolino di un bar sotto i portici di via Pietro Micca e l’ombra di un collega fotografo per fare lo scatto vincitore. Ed è bastato buttare l’occhio su un campanello di Porta Palazzo per lo scatto che avrebbe vinto il terzo posto della Italian Photo Maraton nella categoria “intelligenza artificiale”.
Ma Debora non è una che si adagi sugli allori e ha sete di sperimentazione.
E’ infatti fra le poche in Italia a lavorare alla fotografia a raggi ultravioletti.
Senza alcuna pretesa di essere esaustivi, la descrizione di questa nuova tecnica è quella di utilizzare una macchina reflex che fotografa nel buio più totale e con tempi di esposizione lunghissimi un oggetto che viene colpito dai raggi ultravioletti originati da una speciale torcia cui viene applicato un filtro ad hoc.
In questo modo si cattura una fluorescenza di fiori e piante che consentono di rendere visibile ciò che, a occhio nudo, non lo è.