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Giovanni Bosco
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Addio a Giovanni Bosco, il “ribelle” del Moscato d’Asti

E’ mancato il fondatore di CTM e, ultimamente, del blog “l’asinel brusc”

Il mondo del Moscato d’Asti perde una delle sue figure più conosciute e genuine: all’età di 75 anni è mancato Giovanni Bosco, assicuratore canellese originario di Santo Stefano Belbo, fondatore e a lungo presidente del CTM (Coordinamento Terre del Moscato).

Bosco ha condotto per molti anni delle battaglie importanti per i moscatisti, spesso in contrapposizione con “posizioni” più ufficiali, ma sempre all’insegna della schiettezza e di una profonda convinzione dell’importanza di rivendicare giusti prezzi e giusti riconoscimenti per le bollicine canellesi.

Sciolto il CTM, aveva spostato le sue battaglie per il Moscato sul blog “l’asinel brusch”, su Facebook dove non faceva mancare le sue puntuali osservazioni riguarda a tutto quello che riguardava il mondo moscatista. Il suo ultimo intervento è di neppure un mese fa, quando ha disquisito sul fatto che il Moscato, durante una trasmissione televisiva, fosse stato associato come vino da “merenda sinoira”. E Bosco ha fatto una ricerca e ha dato la sua risposta.

Proprio sul suo blog, uno dei collaboratori ricorda così il suo fondatore ed editore, con una delle sue frasi preferite: «Ognuno ha il territorio che si merita. In base alla fantasia, l’ intraprendenza ed un po’ di fortuna delle donne e degli uomini che ci abitano».

Bosco che, quando salutava, augurava sempre “Buon Moscato d’Asti”, è ricordato in queste ore da molti uomini di quel mondo che gli riconoscono la temerarietà e l’impegno di tanti anni.

 

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