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Attualità, Sport
Lutto

Addio a Mario Calosso, una vita passata “tra la ruggine”

Nel 2015 balzò agli onori della cronaca per un racconto pubblicato sul numero 14 dalla rivista “Astigiani”, in occasione del ritrovamento della prima targa automobilistica astigiana: AT 1, appartenuta ad una FIAT 524-L

Addio a un pezzo di storia delle due e delle quattro ruote astigiane. Si e spento nei giorni scorsi Mario Calosso, novantunenne, ex ferroviere. Abitava ai Valenzani. A metà degli Anni Settanta, con un manipolo di amici fu tra i fondatori del circuito di motocross che sorse ai Valenzani. Il tracciato, molto insidioso e tecnico, che si propose come il secondo impianto motocrossistico dell’Astigiano e ospitò gare a carattere regionale. La sua grande passione sono sempre state le auto e le moto d’epoca. Schivo e riservato, era dotato di una sottile autoironia. Scherzava su questo suo eterno amore definendosi un “malato della ruggine”. Nel 2015 balzò agli onori della cronaca per un racconto pubblicato sul numero 14 dalla rivista “Astigiani”, in occasione del ritrovamento della prima targa automobilistica astigiana: AT 1, appartenuta ad una FIAT 524-L.

«Sembra la storia di Cenerentola al contrario. La Fiat 524 L immatricolata nel 1935 con la targa AT 1 fu all’epoca l’auto del potere, destinata ai viaggi di rappresentanza del Podestà Vincenzo Buronzo. Una vettura di lusso sui cui sedili si accomodarono, durante le viste ufficiali ad Asti, personaggi come Mussolini e Badoglio, principi di Casa Savoia e gerarchi vari. Un destino da prima della classe che lo scoppio della guerra mutò radicalmente. La vettura AT 1 fu venduta dal Comune di Asti, verso la fine del conflitto, quando era già stata convertita in auto a gasogeno, per la mancanza di benzina. Finì comperata a poco prezzo e trasformata in camioncino per il trasporto del carbone. Passò di mano più volte, finché scomparve nel 1956, forse demolita. Un collezionista ne ha però ritrovato la mitica targa», ci raccontava Edoardo Angelino su “Astigiani”.

Calosso fu tra i fondatori e uno dei primi tesserati del Club di Auto e Moto Storiche di Asti, il Camea. Così lo ricorda Fabio Gaiotto, presidente del sodalizio: «Mario Calosso era uno dei più anziani e attivi tra gli appassionati di veicoli d’epoca di Asti. Aderì fin da subito all’associazionismo tesserandosi al Camea. Appassionato della tecnologia e della meccanica ha collezionato auto, moto, trattori».

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