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Addio al diretto Acqui-Torino?
I pendolari non ci stanno

Mobilitazione in corso per i pendolari di Nizza e dintorni, alla notizia della probabile cancellazione, a partire dal 14 dicembre, del treno diretto del mattino Acqui Terme-Torino Porta Nuova (ferma a

Mobilitazione in corso per i pendolari di Nizza e dintorni, alla notizia della probabile cancellazione, a partire dal 14 dicembre, del treno diretto del mattino Acqui Terme-Torino Porta Nuova (ferma a Nizza alle 7,20), con corrispondente viaggio di rientro che arriva in città intorno alle 20. Sono già 300 le firme raccolte, dagli stessi passeggeri a bordo del treno, al banchetto del Movimento 5 Stelle sabato in piazza del municipio oppure presso l’edicola nella piazza della stazione nicese; in quest’ultima sede, sono disponibili i moduli per chi volesse aderire. La richiesta in calce alla raccolta firme è sia di mantenere in funzione il diretto, sia di ripristinare i treni sulla tratta Alessandria-Castagnole delle Lanze, soppressi poco più di un anno fa e sostituiti integralmente da autocorse, affidate tramite il consorzio di gestione alessandrino alla ditta canellese Geloso.

Una questione ancora aperta, che ha avuto come conseguenza il passaggio all’inutilizzo di pressoché tutte le stazioni della Valle Belbo, anche quelle dei centri più grandi come Canelli e Calamandrana, nell’assurda concomitanza con restauri di segnaletica e arredamenti delle stesse strutture. Alla raccolta firme seguirà un’iniziativa già annunciata per sabato 23 novembre. «Abbiamo organizzato una manifestazione pubblica di protesta in relazione al nuovo orario ferroviario – commenta Alfio Zorzan, presidente dell’Associazione Pendolari dell’Acquese. – Ai Consiglieri Regionali della Regione Piemonte che interverranno consegneremo le firme raccolte da inoltrare al governatore Cota e all’assessore Bonino». Il diretto per Torino non sarebbe il solo treno a “sparire” con l’entrata in funzione del nuovo orario, che danneggerebbe anche chi viaggia tra Alessandria, Acqui Terme e la Liguria.

Con una lettera congiunta tra varie associazioni di pendolari delle due regioni confinanti, il problema è stato portato all’attenzione del ministro dei trasporti Maurizio Lupi, ottenendo per ora il “congelamento” dei tagli da parte della Regione Liguria, ma nessun segnale positivo da parte del Piemonte. L’onorevole Massimo Fiorio, parlamentare del Partito Democratico, anticipa il suo impegno sul tema, in contemporanea al lavoro già in corso in questi giorni in Commissione Trasporti riguardo ai treni Asti-Roma: «Per quanto riguarda la soppressione dei treni sulla tratta Alessandria-Castagnole delle Lanze, è un problema di attribuzione. È una linea che ha maggiore percorrenza sul territorio della Provincia di Asti, ma l’amministrazione Armosino ha lasciato che fosse assegnata al consorzio di gestione dell’Alessandrino. Lo stesso vale per i treni per Alba, affidati alla provincia di Cuneo. Ho fatto presente al commissario prefettizio della Provincia Ardia che la questione va affrontata con serietà».

Fulvio Gatti

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