Nel grigio di una giornata di pioggia in Monferrato giunge improvvisa la triste notizia della scomparsa di Franco Francescato, scrittore e contadino, come lui stesso amava definirsi, produttore nella sua bella tenuta di Moasca, nell’Astigiano, dell’eccezionale Barbera d’Asti Docg “Bacco DiVino”. Bolognese di nascita e veneto di origini, Francescato ha vissuto in molte parti d’Italia, ma anche all’estero, lavorando nel settore della pubblicità e della comunicazione; da oltre vent’anni risiedeva a Moasca insieme alla moglie Nucci, dedicandosi alla viticoltura nell’azienda allestita nella cornice di una tipica abitazione monferrina sapientemente ristrutturata, immersa nel verde, che è anche cuore dell’agriresort “Cascina San Martino”, in cui tutto parla di passione, natura, eleganza e saggezza. Era ricoverato in ospedale ed è deceduto a seguito di una complicazione nelle sue condizioni di salute.
La sua prima pubblicazione come scrittore risale al 2011, con “Corti metropolitani – Cento storie a Milano”, una raccolta di racconti brevissimi pubblicata dalla Neos Edizioni di Torino. Sempre per Neos Edizioni ha poi pubblicato La bambola che chiude gli occhi e altri 99 racconti, La Sala della Pietà e altri 92 racconti, La ragazza che prende il sole nuda e altri 99 racconti, Il gatto nero sulle scale e altri 99 racconti, Viaggi Proibiti Dodici storie di avventure e di amore; altri suoi racconti sono inseriti nelle antologie di Neos Natale a Milano, Storie di collina, La Nonnità; è autore anche del volume Mismas & Morbin. Trieste in poesia e prosa (Luglio Editore). E dopo 500 racconti brevi e brevissimi, nel mese di maggio dello scorso anno il suo romanzo “La strega delle mosche” (Youcanprint.it), un noir che racconta l’“anatomia di un atroce atto di morte nel dolce Monferrato” e che rende protagonista, nel racconto di una storia di profonda amicizia, il paesaggio del Monferrato, la città di Canelli e le colline nei suoi dintorni, ma anche le città di Roma, Torino e Milano. Proprio nella biblioteca comunale di Canelli aveva presentato il suo romanzo nello scorso mese di novembre, in un appuntamento che aveva visto la partecipazione di un pubblico numeroso, tra cui molti studenti. Anche nella capacità di dialogo con i giovani, in quell’occasione, erano emersi i tratti della figura di Franco Francescato, uomo di grande grinta e conoscenza, profondo e riflessivo, sorridente e spiritoso, amante dell’arte, della storia, della natura e del paesaggio. Franco Francescato sarà salutato dai familiari, amici e quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato in una cerimonia nella mattinata di mercoledì al tempio crematorio del cimitero di Asti.