“La Cattedrale che attendiamo”. E’ il titolo dell’incontro informale svoltosi nei giorni scorsi nel duomo cittadino, in cui l’architetto Marialaura Roselli (Ufficio beni culturali ed edilizia di culto della diocesi), insieme al vescovo Marco Prastaro e a funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, ha presentato lo stato di avanzamento del progetto di adeguamento liturgico della chiesa.
Il progetto
Il progetto di riferimento è quello che ha vinto, nel dicembre 2022, il concorso indetto dalla diocesi per effettuare alcuni interventi architettonici e artistici all’interno della chiesa, all’insegna dei dettami del Concilio vaticano II. La necessità principale è ampliare l’area celebrativa attuale, considerata troppo piccola, oltre che dotata di altare e sede mobili, quando invece il Concilio prevede siano fissi. A risultare vincitore il progetto del gruppo di lavoro coordinato dall’architetto Andrea Vaccari, che prevede interventi in tre aree della chiesa.
«Attualmente – ha informato l’architetto – stiamo terminando le indagini preliminari coordinate con la Soprintendenza. Si tratta di indagini puntuali di tipo sismico, archeologico, geotecnico e strutturale per verificare la fattibilità del progetto».
La modifica principale riguarda l’allargamento dell’area presbiteriale. Il nuovo presbiterio avanzerà fino ad occupare l’area sottostante al tamburo, ponendosi al servizio della celebrazione dei riti e presentando un disegno della pavimentazione che definirà le aree funzionali. Verrà situato alla stessa altezza delle due absidi laterali delle navate minori, eliminando i gradini che risultavano barriere architettoniche per il movimento dei ministri.
La croce che sovrasterà l’altare sarà in bronzo patinato, dorato e laccato. L’ambone sarà in marmo bianco scolpito con incastonature di bronzo dorato e patinato o in diaspro rosso. Stesso materiale per l’altare e per la cattedra del vescovo, con seduta in legno di acero.
«Il progetto – continua l’architetto Roselli – prevede poi altre aree di intervento. Innanzitutto l’area penitenziale, dove sono presenti i confessionali, che non verrebbero sostituiti, come pensato inizialmente, ma adeguati alle nuove esigenze. Quindi la valorizzazione della cappella della custodia eucaristica, anche per agevolarne la sosta in preghiera, e della zona del battistero, dove è presente un antico fonte battesimale».
Gli interventi comprenderanno anche la sistemazione dell’impianto elettrico, in quanto verrà modificata l’illuminazione.
L’adeguamento liturgico precedente
Nel corso dei secoli la Cattedrale ha subito diversi adeguamenti liturgici, l’ultimo dei quali nel corso degli anni Ottanta. «In quel caso – conclude Roselli – l’intervento era stato effettuato solo parzialmente, in quanto durante i lavori era stato rinvenuto un mosaico pavimentale davanti all’altare maggiore. L’effetto di questo intervento interrotto è che i poli liturgici collocati nell’area presbiterale sono in legno, quindi provvisori e non in linea con un adeguamento liturgico che richiede, invece, materiali che diano maggiormente il senso di fisicità e non di provvisorietà. Ragion per cui, nel progetto vincitore, ambone, cattedra e altare saranno in marmo».