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Family First progetto Ama
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«Affiancheremo le famiglie nel momento della diagnosi di autismo»

È l’obiettivo del progetto “Family First” che coinvolge associazione Ama, Comune, Cogesa e Asl – Tre le fasi previste

Martedì, al Centro servizi per il volontariato, è stato presentato il progetto “Family First” che prende il via da un’analisi condivisa tra Associazione Missione Autismo, Asl (Neuropsichiatria infantile e Unità multidisciplinari di valutazione della disabilità), Comune di Asti, consorzio socio-assistenziale Cogesa.

Il progetto

«E’ un progetto rivolto al territorio, nato all’interno di un bando di finanziamento della Fondazione CRT, denominato “Vivomeglio” – ha sottolineato Paola Bombaci, presidente Ama Asti – dove noi affiancheremo partner (pubblici e non) per migliorare la condizione delle famiglie nel momento della diagnosi, aiutarle emotivamente ad accettare e far sì che quella circostanza non sia motivo di disorientamento ma di costruzione».
Il progetto prevede tre fasi: un percorso di parent training che coinvolgerà dieci famiglie segnalate dalla Neuropsichiatria dell’Asl astigiana, durante il quale verranno forniti strumenti per gestire le proprie emozioni e comprendere come orientarsi. Una seconda fase che coinvolgerà tutti i partner della rete e in cui verrà realizzato materiale informativo in cui si troveranno i servizi di ciascun Ente territoriale e le modalità di accesso. Infine, nella terza fase, l’associazione Ama avvierà un servizio di sportello rivolto ai genitori che, tra le altre iniziative, offrirà informazioni sulla normativa per sussidi economici, educativi e scolastici.
Presenti alla conferenza stampa, oltre a Paola Bombaci, Eleonora Zollo, assessore Politiche Sociali; Ornella Lovisolo, responsabile Servizio Casa e Lavoro, Anziani e Disabili, Politiche Giovanili del Comune; Andrea Fabbo, direttore sanitario Asl; Davide Traetta, primario di Neuropsichiatria infantile all’ospedale Cardinal Massaia; Francesca Montrucchio, neuropsichiatra infantile Asl; Silvia Ventimiglia, assistente sociale Umvd; Patrizia Rolando e Paola Novo, assistenti sociali Cogesa. «Sarà importante proporre sinergie di coprogettazione anche in futuro», ha sottolineato Andrea Fabbo. «Con il Comune e le Associazioni – ha aggiunto – lavoriamo soprattutto per fare progetti sul tema della domiciliarità».

Autismo, patologia in aumento

Davide Traetta ha invece proposto una panoramica clinica sull’autismo. «La sintomatologia è molto varia – ha detto – spesso all’autismo sono associate problematiche di ambito neurologico, psichiatrico e medico e le cause non sono ancora chiare. Quello che è certo è che si tratta di una patologia in aumento».
In Piemonte, dal 2018 al 2023 c’è stato un raddoppio delle diagnosi. «La cosa positiva è che c’è più sensibilità e conoscenza del disturbo – ha concluso Traetta – e iniziative come queste sono fondamentali per migliorare le qualità di vita dei bambini con difficoltà e costruire una società più inclusiva».
Infine Francesca Montrucchio ha commentato: «Si tratta di un disturbo complesso che comporta anche elementi difficili da individuare, come la ipo o iper reattività sensoriale. Non siamo di fronte a una patologia da curare in ambulatorio, da guarire o da sanare con strategie particolari ,ma esiste un trattamento d’elezione per ogni bambino. E i genitori, da subito, vanno inclusi, informati e formati».
Per informazioni: 379/1981244.

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