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“Affronto la malattia con un sorriso e la voglia di correre”

Gianfranco Mogliotti da 24 anni convive con la sclerosi multipla. Sabato 28 presenta il suo ultimo racconto aalla libreria Alberi d’acqua

Difficile trovare una sua immagine, che sia una foto o il ricordo di un recente incontro, in cui non sorrida. O è raro salutarlo dopo una chiacchierata senza che ti sia rimasto di lui una nota di forza allegra. Gianfranco Mogliotti ha 51 anni, lavora all’Ufficio comunicazione di Gaia, collabora da anni con alcuni giornali, abita sulla collina di un paese che ama profondamente, Rocchetta Tanaro, e da 24 anni convive con la sclerosi multipla. E’ uscito il suo secondo libro, “Ruote parallele” Cartman edizioni, con introduzione del cantautore e amico Omar Pedrini, una sorta di seguito de “L’inquilina dell’attico”.

“Ruote parallele” sarà presentato sabato 28 alle 17 alla libreria Alberi d’acqua di corso Alfieri angolo via Rossini ad Asti (con l’autore, Emanuela Bottero e Paola Maranzana); poi il 18 febbraio ad Acqui e il 5 marzo in biblioteca a Canelli.

Mogliotti, due libri per raccontare la convivenza con la sclerosi multipla. Come ha iniziato?

Era il 2016, un infermiere amico mi ha portato con lui in un viaggio in Perù: un’esperienza coinvolgente. Quando sono tornato, in ospedale ad Alessandria ho visto un manifestino: era di un concorso, “Racconta la tua cura”, invitavano a scrivere la tua esperienza. Ho partecipato e ho vinto. Ho iniziato da lì.

Quando ha saputo della malattia?

Avevo 28 anni, quell’anno ero stato in America, avevo fatto la leggendaria Route 66, quella di Kerouac, stavo bene. Poi dopo una giornata sugli sci, mi sono accorto che facevo fatica a stare in piedi. Sono iniziate una serie di visite, finché un giorno, era il 7 aprile 1999, un medico senza tanti giri di parole mi ha spiegato che cosa avevo.

Sicuramente si può dire che non si è mai seduto…

I momenti giù ci sono stati, ma guai arrendersi. In questi anni la medicina ha fatto davvero tanti progressi, anche se purtroppo, sono aumentate anche le diagnosi di sclerosi multipla.

Lei ha partecipato a 8 maratone…

Ho trovato questo gruppo di amici speciali, i Vincorridori e i Runnig angels. Sono loro il motore della mia carrozzella. Siamo stati a Torino, Roma, Milano Firenze e Venezia: lo sport ti permette di vivere nella completa normalità. Guardando loro mi sono detto “se fanno questo per me io ce la devo mettere tutta per ripagarli”, anche se a volte la malattia picchiava duro.

Cosa c’è in “Ruote parallele”?

E’ la storia di Giovanni, malato di sclerosi multipla e Francesco, giornalista, i miei alterego, che si incontrano casualmente proprio ad una maratona. Ne nasce un’amicizia e l’idea di scrivere un libro insieme, che sarà ricco di vita.

Perché scrive?

Io ho scritto quello che sentivo dentro: il mio ultimo libro non è lungo, si legge in fretta, se alla fine induce qualcuno a fare una riflessione sulla vita, allora sono contento. Vorrei dire a chi trova sempre una scusa per non fare qualcosa che anche quando pensi di avere davanti un’autostrada libera, può succedere qualcosa che ti ferma. Per cui non sprecate il vostro tempo.

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