Cerca
Chiudi questo box di ricerca.
Giaccone e Coppo
Attualità
Il caso

Aggressioni al pronto soccorso di Asti, dopo Appendino (M5S) anche Giaccone (Lega) e Coppo (FdI) interrogano il Governo

I due parlamentari astigiani ricordano quanto l’esecutivo Meloni abbia già fatto per incrementare le pene per chi aggredisce gli operatori sanitari o danneggia beni ospedalieri

L’ultima aggressione ai danni degli operatori del pronto soccorso di Asti pare essere diventata, anche per la politica, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo le precedenti aggressioni, già abbastanza numerose e che hanno portato la Regione Piemonte ad adottare, insieme alla Prefettura, un “protocollo Asti” per dotare il pronto soccorso di più telecamere e di un sistema di pronto intervento più performante, ora la questione è giunta fino al Parlamento.

La prima ad aver annunciato la volontà di presentare un’interrogazione alla Camera dei Deputati è stata l’onorevole Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle che, lunedì pomeriggio, è stata in visita all’ospedale Massaia di Asti dove ha incontrato gli esponenti del sindacato degli infermieri Nursind. A distanza di poco, anche altri parlamentari hanno deciso di intervenire sulla vicenda.

Il deputato astigiano della Lega, Andrea Giaccone, ha presento una sua interrogazione al Ministro dell’Interno e della Salute. «Desidero ribadire la solidarietà della Lega agli operatori sanitari, chi svolge un servizio di inestimabile valore per la tutela della vita e della salute pubblica deve poter svolgere il proprio lavoro senza rischiare di essere aggredito – commenta – Il Governo è intervenuto su questo tema con il decreto legge 1° ottobre 2024, n. 137, convertito in legge 171/2024 con il quale, tra le altre misure è previsto l’arresto in flagranza per i responsabili di lesioni personali agli operatori o di danneggiamento delle strumentazioni e delle apparecchiature, e la possibilità di arresto in flagranza differita, misure che vanno nella direzione di assicurare la tranquillità e la sicurezza lavorativa degli operatori sociosanitari. La Lega è al lavoro per potenziare ancora di più, l’apparato di prevenzione e sicurezza nei pronto soccorso e nelle strutture ospedaliere del Paese. Dobbiamo fare particolare attenzione a quei presidi che risultano più esposti al fenomeno delle aggressioni e lavorare sul lato della prevenzione e della deterrenza – conclude Giaccone – Va fermato il grave problema di chi commette ripetute aggressioni contro il personale sanitario. Per questo, è essenziale applicare in modo chiaro e visibile le nuove pene più severe, a tutela dei lavoratori e dei pazienti».

Anche l’altro deputato astigiano, Marcello Coppo, esponente di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno e al Ministro della Salute sui fatti di Asti. «Gli episodi verificatisi presso il pronto soccorso dell’ospedale di Asti, dove lo stesso soggetto si è reso responsabile di reiterate aggressioni nei confronti di infermieri e operatori sanitari, confermano quanto sia necessario continuare a rafforzare ogni misura volta a tutelare il personale impegnato nei reparti di emergenza. Grazie alle iniziative già avviate a livello nazionale e territoriale, si sono compiuti passi in avanti significativi, – osserva Coppo – ma il ripetersi di certi comportamenti impone ulteriore attenzione e aggiornamento dei protocolli. Il Governo e il Parlamento hanno già messo in campo strumenti importanti per prevenire e contrastare la violenza contro medici e infermieri, così come la Regione Piemonte e la Prefettura di Asti hanno definito protocolli mirati. Tuttavia, la sicurezza degli operatori sanitari deve continuare a rappresentare una priorità assoluta, perché parliamo di professionalità indispensabili, che operano quotidianamente in condizioni complesse e ad alta intensità».

Nell’interrogazione l’onorevole Coppo chiede di valutare l’opportunità di ulteriori interventi, anche tramite le Prefetture competenti, per assicurare standard ancora più elevati di vigilanza nei pronto soccorso, verificare la possibilità di potenziare i sistemi di videosorveglianza e allarme nelle strutture più esposte e considerare un rafforzamento dei presidi fissi della Polizia di Stato previsti dall’articolo 16 del decreto-legge 30 marzo 2023 n. 34, tenendo conto dei contesti locali e dei bacini di utenza. Si chiede inoltre se possa essere utile aggiornare procedure di triage e percorsi dedicati ai pazienti con comportamenti aggressivi, prevenendo la reiterazione di episodi da parte degli stessi soggetti.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri inoltre: