A prima vista sembra "solo" una bella cascina come ce ne sono tante, in via di ristrutturazione, ma in realtà è un luogo di sperimentazione, su più fronti. Cà Mariuccia è un classico
A prima vista sembra "solo" una bella cascina come ce ne sono tante, in via di ristrutturazione, ma in realtà è un luogo di sperimentazione, su più fronti. Cà Mariuccia è un classico casale piemontese, posizionato a mezza collina con qualche ettaro di terreno intorno, prevalentemente in pendenza. Da novembre è diventata la sede di un progetto economico, agricolo, sperimentale, sociale ed etico che stravolge tutte le regole finora accettate da chi lavora la terra. A partire dall'affermazione più diffusa su essa: "la terra è bassa".
Beh, a Cà Mariuccia, la prima sperimentazione è stata quella di alzarla. Come? Allestendo una serra sotto la quale le piantine di verdure sono seminate o trapiantate non a terra, ma in cassoni di legno riciclati, alti come un tavolino. «Questo tipo di tecnica -? spiega Andrea Maria Pirollo, "anima" di Cà Mariuccia -? offre una serie di vantaggi: il primo è indubbiamente quello della comodità di coltivazione degli ortaggi. E poi possiamo così utilizzare il terriccio senza dover alterare il suolo. In un'ottica di zero spreco e zero utilizzo di chimica, componiamo la terra nei cassoni con scarti dalla coltivazione di funghi aggiunti a quelli provenienti dalla tostatura del caffè (lumachicida naturale)». In questo modo si riesce ad avere una maggiore superficie di produzione e la serra è accessibile anche ai disabili.
L'accessibilità è uno dei punti fondanti della mission dell'azienda: la ristrutturazione ha tenuto conto delle necessità delle persone diversamente abili e per tutti gli altri è stato avviato un progetto con il Politecnico di Milano per la più generale "accessibilità" ai terreni agricoli, alle loro produzioni ed alle aziende del Nord Astigiano. Le produzioni di Cà Mariuccia non hanno certificazioni biologiche, eppure nella coltivazione di frutta ed ortaggi non viene usato un solo grammo di prodotti chimici. «Noi piantiamo per sperimentare nuove tecniche sia di coltivazione che di lotta biologica e poi ci mangiamo tutto quello che ne esce: che senso avrebbe avvelenare ciò che poi ingeriamo? L'obiettivo di Cà Mariuccia non è una produzione intensiva di frutta e verdura, ma quella di diventare un luogo di incontro e di sperimentazione, di confronto e di guida per un approccio etico alla coltivazione della terra. Sotto tutti i punti di vista».
Anche la difesa dagli attacchi di afidi, pidocchi e altri insetti che si nutrono delle foglie e dei frutti è tutta in via di sperimentazione: dalla nebulizzazione di latte intero indigeribile per afidi e pidocchi delle insalate, all'utilizzo di composti derivati dalla macerazione delle ortiche, dai decotti delle foglie di piante di pomodoro fino alle trappole cromotropiche appese all'interno della serra come le vecchie carte moschicide, in grado di catturare gli adulti degli insetti impedendo così loro di deporre le uova.. Sperimentazione anche nella ristrutturazione della cascina, con l'uso di paglia nei muri e di uno speciale intonaco anti umidità ottenuto dalla frantumazione di coppi e mattoni vecchi in terra cruda.
«Cà Mariuccia ha già accolto diversi ragazzi che condividono con noi la visione di un rapporto di alta sostenibilità con l'ambiente che ci circonda -? spiega ancora Pirollo che, insieme al direttore dei campi e dell'accoglienza Stefano Bava sta portando a termine i lavori alla struttura -? Fra qualche settimana partiremo con la nostra duplice attività: da una parte l'accoglienza e la ristorazione attraverso un agriturismo legato all'azienda, che servirà prevalentemente piatti vegetariani realizzati con i prodotti dei nostri orti e frutteti. Dall'altra la partenza dei corsi di alta specializzazione della Scuola Agricola Naturale destinati a chi condivide la nostra idea di coltivazione di sussistenza per sé e per il territorio in cui si vive».
Cà Mariuccia si trova in località Sant'Emiliano 2 ad Albugnano. Recapiti: info@camariuccia.it, www.camariuccia.it e 335/7507496.
Daniela Peira