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«Ai malviventi non frega niente delle telecamere»
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«Ai malviventi non frega niente delle telecamere»

L’escalation di episodi criminosi ai danni dei cittadini, molti dei quali in pieno centro, ha scatenato la rabbia degli astigiani, soprattutto sulla rete, che invocano più controlli da parte delle

L’escalation di episodi criminosi ai danni dei cittadini, molti dei quali in pieno centro, ha scatenato la rabbia degli astigiani, soprattutto sulla rete, che invocano più controlli da parte delle forze dell’ordine, tolleranza zero contro i delinquenti e pene certe per chi commette furti, rapine e borseggi. L’ultimo grave episodio, che ha visto vittima in piazza del Palio Aldo “Cerot” Marello, ha fatto molto discutere. L’amministrazione come si sta muovendo per fronteggiare questa emergenza? L’abbiamo chiesto all’assessore alla Sicurezza Mario Sorba.

Cosa avete intenzione di fare per rispondere agli astigiani che chiedono una città più sicura?
Qualche giorno fa, durante la messa di San Sebastiano, patrono della polizia municipale, ho visto sia il prefetto che gli altri rappresentanti delle forze dell’ordine e ci siamo confrontati per riproporre, sia in città che nelle frazioni, gli incontri con la cittadinanza volti a dare indicazioni sui comportamenti da tenere per autotutelarsi dai malviventi.
Si parla sovente delle telecamere anticrimine sparse un po’ ovunque e che dovrebbero servire come deterrente ma, in piazza del Palio, pur essendoci, i rapinatori hanno agito indisturbati.
La maggior parte delle telecamere anticrimine sono in funzione ma ne abbiamo alcune ferme o che hanno avuto problemi di funzionamento. Il problema però è un altro; purtroppo a queste persone, ai malviventi, non frega niente delle telecamere e agiscono credendo di godere dell’impunità.

L’ex assessore della Lega Nord Pierfranco Verrua, su Facebook, ripropone l’idea “di ronde di volontari per riappropriarsi del territorio, a costo zero”. Sarebbe d’accordo?
Sono contrarissimo alle ronde che considero come un imbarbarimento della società. Invece dovrebbe esserci maggiore solidarietà tra i cittadini. Se, ad esempio, vedo la luce accesa in casa del mio vicino in un orario strano, o quando so che non è in casa, dovrei chiamare le forze dell’ordine e non girarmi dall’altra parte.
Secondo lei è colpa dei giornali se i cittadini hanno paura?
E’ chiaro che il giornalismo enfatizza le brutte notizie perché quelle buone vengono lette di meno. Però, rispetto ad un anno fa, la gente presta più attenzione a questi problemi.

La rapina a Cerot Marello è avvenuta in pieno giorno in una zona centrale. Se invece si prova a camminare di notte in corso Alfieri, dopo le 22, è alta la probabilità di non incontrare nessuno. Da più parti, inoltre, ci si lamenta che l’illuminazione pubblica non è abbastanza, con strade buie e potenzialmente pericolose.
La città dovrebbe essere vivibile sia di giorno che di notte. Asti, invece, di notte è deserta e questo può anche incutere paura. Quando ero all’opposizione avevo presentato all’ex sindaco la proposta di prevedere almeno un locale pubblico aperto in ogni quartiere fino a notte inoltrata ma non se ne fece nulla. C’è anche da dire che la gente sente la crisi, non esce di casa la sera e quindi i locali rimangono chiusi.
Quindi se ci fosse più gente in giro, anche di notte, la percezione della sicurezza cambierebbe?
Certo. Se gli uomini entrano in una caverna buia i pipistrelli scappano via. Un po’ più di presenza dei cittadini in centro, la sera, aiuterebbe a tenere lontani i malintenzionati.

Riccardo Santagati

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