“Si invitano i concessionari di questa tomba a provvedere quanto prima alle manutenzioni necessarie a mantenere la stessa decorosa nel tempo”. L’articolo 69 del Regolamento comunale di polizia mortuaria non prevede deroghe: i concessionari delle tombe devono provvedere alla manutenzione delle parti in muratura e del verde di pertinenza, “pena la decadenza della concessione”. È questo, in sintesi, ciò che riportano gli avvisi lasciati su diverse tombe della Sezione III del Cimitero urbano di Asti. Avvisi che invitano i concessionari dei “tombini funerari” a provvedere a tagliare l’erba cresciuta intorno al perimetro delle singole concessioni. Un avviso perentorio che, però, non è stato preso bene da alcuni parenti dei defunti che hanno titolo a restare in quelle sepolture per 99 anni.
«Il Comune dovrebbe prima pensare a tagliare l’erba in città dato che, ovunque si cammina, spunta da tutte le parti con i problemi di decoro che provoca – commenta una signora che troviamo, insieme alla figlia, nei pressi della tomba della Sezione III di cui è titolare – Mi chiedo se il Comune vada in rovina a tagliare questi pochi metri di erba che ci sono qui intorno. Potrebbe anche lasciare che sia l’Asp a farlo e, eventualmente, farci pagare il servizio. Ma chiedere a ognuno di tagliare l’erba, quando in tutto il resto del campo è stata tagliata, mi sembra una decisione contestabile». C’è poi un altro aspetto che solleva la signora: «Ci sono almeno due tombe vicine a quella di mio marito dove non esistono eredi. Lì cosa facciamo? Chi taglierà l’erba? Nessuno?».
L’affissione degli avvisi è già diventata un caso mediatico anche perché, proprio nella Sezione III, ci sono tombe di personaggi illustri e che hanno segnato la storia della città. Ma anche per i loro si applica, senza sconti, l’articolo 69 sebbene non risulta che gli eredi abbiamo chiesto trattamenti di favore.
«Fino a ieri se ne occupava il Comune, e da oggi pare colpa dei cittadini se le tombe non son così “decorose” come dicono – commenta il consigliere comunale di minoranza Mario Malandrone – Da informazioni richieste pare che lo scopo sia proprio quello: ciascuno dovrà provvedere al taglio dell’erba del proprio pezzetto o pagare una quota annuale. Ma chi va abbastanza spesso, se decide di tagliarsi l’erba o di pagare, deve poi avere una giungla nei posti in cui non la tagliano? È questo che si chiedono i cittadini».
Come spesso capita in queste querelle, la verità sta nel mezzo. A spiegarla è il consigliere delegato ai cimiteri Piero Ferrero. «Quelle tombe, in particolare ai margini della Sezione III, sono considerate come cappelle private e la manutenzione spetta ai titolari delle concessioni. Però, per 9 anni, l’Asp ha tagliato l’erba di sua iniziativa, senza che nessuno pagasse alcunché perché c’erano poche concessioni, lasciando forse intendere che non tocchi al privato provvedere. Invece nel Regolamento è chiaramente scritto il contrario. Nel resto del campo l’erba è stata tagliata dall’Asp perché si tratta di un’altra tipologia di concessioni, decennali, con sepolture nella terra e non nel pozzetto. Questa faccenda è nata perché una signora si è lamentata che la tomba di un parente fosse sporcata dall’erba non tagliata. Ricordo che l’Asp effettua anche questo tipo di interventi di manutenzione, su richiesta, a fronte di 100 euro all’anno».
Ferrero ha già indetto una riunione con gli uffici competenti per affrontare la questione e trovare una soluzione, ma aggiunge che tombe senza eredi saranno curate dal Comune per una questione di decoro generale. Intanto buone notizie arrivano dall’introduzione dei nuovi permessi per disabili per accedere in auto al cimitero. L’anno scorso il Comune aveva deciso di dare un giro di vite ai pass, spesso usati in maniera “sbarazzina” da non aventi diritto. «Così facendo – continua Ferrero – i pass sono diminuiti di circa il 50% rispetto ai 450 che c’erano fino all’anno scorso. Intanto stiamo predisponendo un servizio di trasporto interno, con una macchinetta elettrica, in collaborazione con le associazioni di volontariato».
[foto J.R.]