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«Al Comune di Asti mancano circa 100 dipendenti»

E’ la CGIL-FP che lancia l’allarme e chiede all’amministrazione di procedere all’assunzione di 100 unità, ma l’assessore al personale spiega cosa è già stato fatto per ottimizzare i settori

La CGIL-FP: «Mancano 100 dipendenti in Comune»

A lanciare l’allarme è la CGIL-FP con il suo segretario Roberto Gabriele: «In Comune mancano circa 100 dipendenti che servirebbero appena, una volta assunti, a coprire i cosiddetti servizi essenziali: personale, educatori ed ausiliari degli asili nido, personale ai servizi demografici, operai cantonieri, addetti ai servizi sociali e alla persona, polizia locale, nel settore informatico, alle aree verdi, impiegati amministrativi, nei settori tecnici e all’urbanistica». La CGIL-FP di Asti ha identificato in “100” le unità necessarie per far funzionare a dovere l’Ente pubblico dopo essersi confrontata con le RSU dei vari settori e alcuni responsabili dei servizi. «Se non si vuole ridurre drasticamente la qualità dei servizi resi alla cittadinanza – proseguono dal sindacato – o si ha in mente di esternalizzare pezzi di servizi ai privati, oppure occorre procedere celermente ad assumere garantendo livelli elevati delle prestazioni che sono un patrimonio della comunità astigiana. La CGIL-FP chiede, quindi, una massiccia campagna di assunzioni in una città che ha elevatissimi indici di disoccupazione, soprattutto giovanile, e per questo apre un’ampia mobilitazione del personale che si augura possa essere condivisa unitariamente da tutto il mondo sindacale e sociale astigiano».

Si teme l’esternalizzazione dei servizi

E’ ancora Roberto Gabriele a ricordare che «nel 2015 i dipendenti del Comune erano 620, mentre oggi circa 500. Poi abbiamo avuto 40 pensionati tra il 2018 e il 2019, tutti senza turnover, e ancora si prospettano decine di pensionamenti con “Quota 100”». Il timore di Gabriele, ma non solo di lui, «è che il Comune, non potendo più gestire alcuni settori per carenza di personale, decida di esternalizzarli come già avvenuto con i musei». Il sindacalista punta l’attenzione, tra gli altri, sugli asili nido, uno dei settori dove si chiedono più assunzioni. Ad un primo calcolo occorrerebbero circa 3,5 milioni di euro all’anno per le assunzioni richieste dai sindacati e si tratta di denaro che il Comune non ha e difficilmente reperirà in un bilancio sempre più ristretto.

L’assessore Bovino: «Richiesta esorbitante»

L’assessore al personale Mario Bovino replicando alla CGIL, spiega che «la richiesta appare non coerente con la reale situazione del Comune ed esorbitante». Quindi aggiunge che «l’organico per educatori degli asili nido risulta al completo, ma che a maggio è stato bandito un concorso per la copertura di 2 posti part time; per quanto riguarda il profilo di esecutore degli asili nido, negli ultimi 2 anni sono state assunte a tempo indeterminato, full time, 4 unità e 3 a tempo determinato mentre è in corso la procedura di appalto del servizio ausiliario per 3 nidi e ciò costituirà ulteriore supporto per la gestione». Il Comune ha anche assunto 10 nuovi agenti della polizia municipale, «invece per il profilo di assistente sociale – continua Bovino – al momento sono in servizio 7 unità a tempo determinato, di cui 3 finanziate con il progetto “Povertà” e 2 con il programma “PON Inclusione”. Dal 1^ settembre 2019 al 31 agosto 2022 sarà assegnata al Comune un’ulteriore risorsa come assistente sociale». Inoltre saranno assunti 2 cantonieri con mobilità e a giugno 5 operatori inseriti nelle categorie protette. L’assessore evidenzia, infine, che ai servizi demografici «negli ultimi 5 anni si è lavorato per mantenere almeno invariato il numero degli impiegati»; invece su “Quota 100” «non vi è assoluta certezza del numero delle possibili uscite che sono ad oggi ipotetiche e dipenderanno dalle scelte dei singoli dipendenti».

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