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«Al parco Biberach di Asti è necessaria più manutenzione»

Un lettore racconta le criticità dell’area verde già al centro di due curiosi “quasi gialli

Continuano a tenere banco le criticità del parco Biberach di via Corridoni, davanti all’ex Maternità. La scorsa settimana è stato portato agli onori delle cronaca il “misterioso” caso delle tracce di pneumatici lasciate sul prato, che hanno causato dei solchi alti diversi centimetri, provocate da un mezzo guidato da qualcuno rimasto ancora ignoto.

In realtà un biglietto anonimo e la minaccia di tagliare le gomme del veicolo hanno indirizzato i sospetti verso un “possibile colpevole”, tenuto conto che nel parco svettano cartelli che vietano di “calpestare le aiuole” e che ci sarebbero testimoni dell’accaduto. Ma, al di là del “quasi giallo”, le criticità del parco Biberach non sono solo queste o la presenza dei funghi velenosi per i quali sono stati disseminati cartelli di pericolo. A raccontare le problematiche è Renzo Origlia, residente in zona, che si è rivolto al nostro giornale proprio per segnalare, in primis, le tracce lasciate sul prato e denunciare il comportamento scorretto di chi lo rovina volutamente. «Ci sono tanti problemi – spiega Origlia – come la scarsa manutenzione del verde dal momento che, sei mesi fa, sono caduti dei rami, anche grossi, ma sono ancora tutti lì. Poi la siepe lungo il marciapiede, a fianco di via Angelo Gatti, dovrebbe essere potata, proprio nei pressi del monumento ai marinai, dove non si riesce più a camminare».

Ma non solo. «Anche le potatura degli alberi vicino ai vialetti, dove passano i bambini, sono state fatte troppo basse e i rami potrebbero essere insidiosi per loro – continua Origlia – Vicino al nuovo condominio costruito qualche anno fa in via Rossini c’è una zona scoscesa che porta verso il recinto per i cani. Lì scendono i bambini con le bici, ma oltre al fatto di essere passaggi pericolosi ci sono intralci con i rami lasciati a terra e c’è una piastra di cemento, mezza interrata, con un ferro che spunta e che rappresenta un’altra insidia».

C’è poi la questione del parcheggio selvaggio, che continua a essere uno dei problemi della zona, ad esempio all’ingresso del parco tra via Gatti e via Fantaguzzi. Qui numerose auto vengono lasciate in sosta sul marciapiede impedendo ai pedoni di poter camminare e obbligandoli a stare in mezzo alla strada, su una curva ad angolo retto.

In questo caso il problema è stato più e più volte segnalato alla polizia municipale e al Comune, suggerendo di installare dei cancelletti o altri dissuasori di parcheggio in curva e nel primo tratto del marciapiede. «Il parco è poco illuminato, anzi è proprio buio, creando un ulteriore disagio a chi porta a spasso i cani la sera – aggiunge il nostro lettore – Se mettessero delle telecamere servirebbero a dissuadere eventuali malintenzionati».

Sicurezza che, spiega Origlia, manca anche in via Corridoni nei pressi del circolo Nosenzo. «Sono presenti tre attraversamenti pedonali – racconta – ma per attraversarli si rischia grosso perché le auto in via Corridoni viaggiano oltre i 50 o 60 chilometri orari, sia in salita sia in discesa».

La preoccupazione è data dal fatto che quando aprirà il nuovo ospedale di comunità, al posto dell’ex Maternità, ci sarà un incremento del traffico in tutto il quartiere, sebbene manchino parcheggi e le vie limitrofe siano molto strette e del tutto inadeguate a sostenerlo.

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