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Camera ardente Massimo Cotto
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Al Teatro Alfieri di Asti l’ultimo saluto in “chiave rock” a Massimo Cotto

Aperta la camera ardente dove in tanti stanno dando il loro addio all’artista, scrittore e amico scomparso a 62 anni

È iniziato oggi pomeriggio il lungo saluto degli astigiani a Massimo Cotto, conduttore radiofonico, giornalista, disc jockey, ma anche scrittore e direttore artistico di numerosi festival, tra cui Astimusica. Un commiato doloroso, ma che ha anche il calore di una visita informale a casa di un amico, Massimo, che è tornato al Teatro Alfieri di Asti dov’era in effetti di casa.

Una visita di singoli, famiglie e piccoli gruppi di persone, accompagnata dalle canzoni della sua personale playlist che scorrono in sottofondo, con una enorme ritratto rockeggiante dal quale Massimo sorride e, allo stesso tempo, riesce a infondere forza e serenità a tutti coloro che l’hanno apprezzato come professionista, uomo, amico e collega di tanti progetti realizzati e di altri rimasti incompiuti.

Tra le persone che sono già andate a portare la loro vicinanza alla moglie di Massimo, Chiara Buratti, al figlio Francesco e al resto della famiglia ci sono artisti, ex amministratori comunali, gli amici più cari, i giornalisti, giovani e anziani per i quali Massimo era una voce amica, quella che ascoltavano ogni mattina su Virgin Radio, oppure una brillante penna, grazie ai suoi numerosi libri che rappresentano una grande avventura nel mondo della musica e delle storie dei suoi protagonisti. È difficile pensare che Massimo non sia più fisicamente tra noi, ma il suo ricordo, le sue battute, la sua voglia di raccontare non passerà e, in questo momento di commemorazione, forse non c’è frase più pertinente di quella riportata sul manifesto funebre: per piangere c’è tempo, per piangere c’è sempre tempo.

C’è chi ha portato dei fiori, chi ha voluto lasciare per iscritto un ricordo personale e chi ha posato, vicino alla bara, il vinile dell’album “Born to Run” di Bruce Springsteen con una piccola dedica: “Un bravo dj un giradischi lo trova ovunque”. Questo perché proprio il brano “Thunder Road” di Springsteen, inserito nell’album, ha segnato la storia e la vita di Massimo Cotto convincendolo a dedicarsi alla musica fino all’ultimo momento.

Oggi pomeriggio anche il sindaco di Asti Maurizio Rasero, il vicesindaco Stefania Morra, gli assessore Luigi Giacomini e Giovanni Boccia hanno voluto portare il loro saluto e il loro grazie a un astigiano doc che, al di là di Astimusica e con alle spalle un’esperienza da assessore alla Cultura durante la giunta Brignolo, ha sempre portato con sé il nome della città e l’amore per questa terra.

La camera ardente di Cotto, ospitata all’Alfieri, resterà aperta anche domenica dalle 10 alle 18 e lunedì dalle 10 alle 14,30. Le esequie si celebreranno lunedì pomeriggio, alle 15,30, nella chiesa del Don Bosco di Asti. Cotto sarà poi sepolto nella cappella di famiglia al cimitero di Asti.

[foto Billi]

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