Al via lunedì 2 settembre, ad Asti nelle sale di Palazzo Mazzetti, la scuola di alta formazione “Cattedra Vittorio Alfieri”, che vedrà la partecipazione di 13 giovani dottorandi e dottori di ricerca di tutto il mondo che usufruiranno di questa opportunità sotto forma di borsa di studio, con vitto e alloggio a carico della Fondazione Centro di Studi Alfieriani, che ha ideato l’iniziativa e ne cura l’organizzazione.
Giunta alla 18esima edizione, si svolgerà fino a venerdì 6 settembre, tra lezioni e interventi seminariali, con arrivo dei borsisti domenica 1. «Gli iscritti – precisa Carla Forno, direttrice della Fondazione – provengono da diverse città italiane: Milano, Macerata, Siena, Pisa, L’Aquila, Roma, Napoli, Lecce, Messina. Sono giovani, ma stanno portando avanti percorsi di studio molto seri. Buona parte di loro, per esempio, segue dottorati in co-tutela con università straniere, come l’ateneo svizzero di Friburgo o la Sorbona di Parigi.
Solitamente, poi, una decina circa di interessati segue i lavori da remoto, perché impossibilitata a raggiungere Asti per vari motivi, ad esempio a causa della distanza (si pensi ai casi di dottorandi collegati da Argentina e Giappone negli ultimi anni). Per questo anche quest’anno sarà attivato il collegamento per seguire i lavori a distanza».
Il tema dell’edizione
Tema dell’edizione 2024 sarà “La tirannide di Alfieri paragonata a quella dei posteri”.
«Il tema – spiega – ci è stato suggerito dalla recente acquisizione del manoscritto Ferrero Ventimiglia (che dallo scorso maggio arricchisce la collezione del museo di Palazzo Alfieri, ndr), che conserva la redazione delle opere politiche di Alfieri (“Del principe e delle lettere”, “Della tirannide”, “Panegirico di Plinio a Trajano”), stesa a Parigi nel 1789.
Quel manoscritto permette di verificare l’evoluzione del pensiero politico alfieriano che, partito dall’idea classica di tirannide del singolo, arriva a confrontarsi con la tirannide dei molti: le vicende contemporanee, con gli esordi della Rivoluzione, portano Alfieri a considerare tirannide qualunque governo in cui non ci sia distinzione tra chi esercita il potere legislativo e quello esecutivo».
«Le riflessioni suggerite da Alfieri – continua – ci hanno spinto a cercare di verificare la modernità del suo pensiero, confrontandolo con l’attualità. Per un’operazione del genere era necessario un approccio multidisciplinare: abbiamo perciò riunito filologi, storici della letteratura, filosofi della lingua, sociologi, storici, storici del pensiero politico, politologi».
I docenti
Tra i docenti che parteciperanno alla Cattedra vi sono Carlo Altini (Università di Modena e Reggio Emilia), Lucia Bachelet (PhD in Italianistica), Paola Borgna (Università di Torino), Patrizia Delpiano (Università di Torino), Stefano De Luca (Università Suor Orsola Benincasa di Napoli), Christian Del Vento (Università di Pavia), Giovanni Giorgini (Università di Bologna), Enrico Mattioda, presidente della Fondazione Centro di Studi Alfieriani (Università di Torino) e Francesco Tuccari (Università di Torino).