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Provveditore interregionale Rita Russo
Attualità
Incontro

Alba: ricevuto dal Sindaco il Provveditore interregionale del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria

L’inizio del cantiere di ristrutturazione della Casa di reclusione “G. Montalto” è slittato a fine luglio.

Il sindaco di Alba Carlo Bo con l’assessore alle Politiche sociali Elisa Boschiazzo ha incontrato nei giorni scorsi il Provveditore di Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Rita Monica Russo (foto). L’inizio del cantiere di ristrutturazione della Casa di reclusione “G. Montalto”, atteso per il mese di giugno, in base agli aggiornamenti forniti dal Provveditore è slittato a fine luglio.

Il confronto si è poi concentrato sul futuro della struttura una volta ultimati i lavori e ripresa la completa attività. La parte oggi agibile del carcere, infatti, è stata destinata a Casa Lavoro, con utenti che hanno già scontato la pena, ma giudicati dal tribunale non ancora idonei al rientro nella società e da accompagnare in un graduale percorso di reinserimento. Per questo l’Amministrazione e il Provveditore hanno ragionato su una serie di attività da riattivare all’interno della struttura a supporto di questo gruppo di ospiti.

Una riflessione che era già cominciata nel mese di maggio quando, dopo l’ordine del giorno sulla Casa di reclusione approvato all’unanimità dal Consiglio comunale albese, amministrazione, parlamentari locali e i Garanti dei detenuti e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà Bruno Mellano (regionale) e Alessandro Prandi (comunale) si erano incontrati in Municipio per fare il punto sulla situazione.

Il Provveditore interregionale in quell’occasione non aveva potuto partecipare, ma aveva comunicato che la Direzione del personale e delle risorse del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria nei giorni successivi si sarebbe recata nell’istituto di Alba con il Direttore dei lavori e il Dirigente competente per il sopralluogo tecnico preliminare alla consegna del cantiere alla ditta aggiudicatrice. Al sopralluogo avevano partecipato anche il Presidente del Consiglio comunale Domenico Boeri e l’assessore alle Politiche sociali Elisa Boschiazzo.

“Ci rammarica apprendere che l’avvio del cantiere sia stato nuovamente posticipato – sottolinea il sindaco Carlo Bo -. Rimarremo in contatto con il Provveditore per avere aggiornamenti costanti sull’inizio lavori. L’incontro di oggi getta le basi per una proficua collaborazione per rendere di nuovo il carcere albese un’eccellenza del territorio, come lo è stato fino al 2016, quando ha dovuto chiudere a causa di un’epidemia di legionella. Il confronto dovrà essere costante per gestire la convivenza fra il cantiere e l’attività presente oggi e per capire a quale servizio e tipologia di reclusione la struttura sarà destinata una volta finiti i lavori. Ringrazio il Provveditore per la visita e per la disponibilità dimostrata”.

L’assessore alle Politiche sociali Elisa Boschiazzo: “Ho molto apprezzato l’incontro con il Provveditore e, in particolare, la sua volontà di far conoscere meglio il carcere albese nel territorio e di creare nuovamente una rete di contatti attorno alla struttura, aprendo le porte del “G. Montalto” per far entrare nuove realtà e nuovi progetti. L’Amministrazione si è impegnata a fare la sua parte per far sì che il carcere possa esercitare al meglio la sua funzione rieducativa, attraverso proposte e collaborazioni”.

 “Ringrazio il sindaco di Alba e l’assessore alla Politiche sociali per l’accoglienza e la preziosa disponibilità dimostrata nel voler condividere azioni e progetti tesi a consentire una apertura del carcere al territorio albese con la programmazione di eventi sociali – dichiara il Provveditore Rita Monica Russo -, in un luogo che ben può diventare risorsa di legalità per i cittadini. La Casa di lavoro di Alba sarà nella disponibilità dei cittadini ogniqualvolta le iniziative comunali e dell’Amministrazione penitenziaria siano tali da poter restituire la giusta dignità alle persone detenute e la giusta riconoscenza al lavoro difficile agli operatori penitenziari”.

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