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Intervista

Alessandro Paroldi (San Lazzaro): “La vittoria più difficile, avevamo contro una coalizione”

Da oltre 20 anni alla guida della commissione corsa

Alessandro Paroldi, responsabile della commissione corsa del Borgo San Lazzaro, non ha ancora smesso di festeggiare. E’ quasi contagiosa la sua euforia.

Alessandro, quanto è stato difficile vincere questo Palio?

«Difficilissimo. Dal 1999 ad oggi, in 23 anni, abbiamo vinto 5 Palii. Una percentuale di successi altissima. Strategicamente, a livello di gestione, questo è stato però il più difficile».

Avevate tanti avversari, oserei dire quasi una coalizione contro…

«Una grande coalizione. Appurata la composizione della stessa, e non c’è voluto molto a definirla, abbiamo messo in atto le nostre strategie. Che si sono rivelate decisive».

Difficilissimo e quindi anche più bello vincere?

«Trionfare è sempre qualcosa di esaltante. Ogni nostra vittoria è stata ed è una sorta di marchio di fabbrica».

Come avevate preparato il Palio?

«In maniera totalmente opposta. Il dover cambiare il cavallo ci ha portato ad una forzata correzione di rotta. Avremmo forse potuto utilizzare Cristallo, ma il lieve intoppo fisico in cui era incappato ci ha portato a scegliere Aiò. C’erano l’incognita del canapo e dell’esordio in piazza, ma Giuseppe è stato eccezionale, ci ha rassicurato ed eravamo tranquilli».

Commissione corsa: voto da uno a dieci?

«Undici. Coesione perfetta. un team super collaudato»

Vuoi citare i componenti?

«Certo. Oltre al sottoscritto, Carlo Biamino, Marco Grasso, Gabriele Mastrullo, Simone Mastrolia, Andrea Gagliardi, Remigio Durizzotto e il Rettore Silvio Quirico».

Giuseppe Zedde per voi è ormai uno di famiglia….

«Ha corso per noi dieci volte, vincendo tre Drappi. Senza scordare tutta una serie di eccellenti piazzamenti. Come Massimino: tre Palii vinti. E per entrambi 14 anni di distanza dal primo all’ultimo. Coghe 1987-2001, Zedde 2008-2022. Con Massimino e Gingillo abbiamo fatto in tutto una ventina di Palii. Sono fantini fidelizzati»

Il Borgo come ha vissuto il trionfo?

«Con grande partecipazione e coinvolgimento. Forse nei tre anni di Covid qualche ragazzo giovane si è allontanato, ma la nostra forza durante la pandemia è stata la nuova sede. La sede è fondamentale, unisce, è un collante formidabile. Abbiamo lavorato tanto in tre anni e il premio ai nostri sacrifici è arrivato. Il lavoro paga sempre».

Il Rettore: da lui avevate carta bianca nell’operare?

«Al 110 %. Libertà assoluta. Silvio Quirico è uno che le cose non te le manda a dire. Nel bene e nel male. E’ lineare nei comportamenti. Alla commissione corsa ha dato piena fiducia».

Ultima domanda: c’è una persona in particolare alla quale vuoi dedicare la vittoria?

«Sì, senza dubbio a mio suocero. E’ mancato un mese e mezzo fa e per me è stato un dolore grande. Gli volevo davvero molto bene».

Nella foto: Alessandro Paroldi, a sinistra, e il fantino vittorioso Giuseppe Zedde.

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