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Alla Casa del Popolo di Asti aprirà, a febbraio, lo Sportello per il diritto alla salute

Ogni cittadino potrà far valere le proprie ragioni verso l’Asl nel caso di ritardi nelle visite, ricoveri, nell’erogazione dei servizi e per altre criticità

Martedì 18 febbraio aprirà ufficialmente alla Casa del Popolo di Asti, in via Brofferio 129, lo Sportello per il diritto alla salute, uno strumento già presente a livello nazionale e utile al cittadino per tutelare i propri diritti sulle erogazioni delle prestazioni sanitarie nei tempi e nelle modalità indicate dalla legge. Un servizio attivo ogni martedì e giovedì dalle 16 alle 18, dove saranno presenti note personalità astigiane come Sergio Zappa, Giovanni Pensabene, Claudio Caron, Enrico Bestente e Filippo Di Modica e che avrà come consulente legale l’avvocato Ambra Nebbiolo.

«Da un po’ di tempo ragionavamo di fare un’iniziativa di questo tipo che non si intende, – ha spiegato Giovanni Pensabene – contro gli operatori sanitari, nella maggior parte dei casi persone che lavorano bene, ma a favore dei cittadini, individui già fragili che spesso ignorano i propri diritti». Grazie allo sportello quindi, ogni cittadino potrà far valere le proprie ragioni; chi volesse accedere dovrà sottoscrivere una liberatoria relativa alla privacy, parlare con l’addetto spiegando le proprie problematiche e a questo punto, in base alle informazioni date, verrà attivata o meno una vertenza.

«Tre giorni fa ho dovuto prenotare un’ecografia addominale all’ospedale di Asti, – ha aggiunto Pensabene – l’appuntamento mi è stato dato per il 21 gennaio 2026, peccato che il Portale della trasparenza dia al massimo 150 giorni di attesa per gli esami programmabili, un Portale dunque che sottostima di quattro volte i tempi». Lo sportello sarà dunque un supporto importante. «Un’esperienza partita da Lodi – ha sottolineato Sergio Zappa – per supplire a una carenza di tipo organizzativo e con lo scopo di fare rispettare i tempi delle prestazioni, che devono essere classificati dal medico richiedente, in Urgente (entro 72 ore), Breve (entro 10 giorni), Differibile (30 giorni per le visite e 60 per gli esami) e Programmabili (120 giorni)».

Analogamente, anche i ricoveri devono rispettare tempi che vanno da 30 giorni a un massimo di 12 mesi. Infine, le linee guida, sanciscono che sia rispettato l’ambito territoriale di appartenenza: «Quindi – aggiunge Zappa – la pratica della Regione Piemonte di dotare il CUP regionale di un centro di prenotazione che smista gli appuntamenti in tutto il territorio regionale, costituisce una palese violazione». Inoltre, come invece spesso succede, non si possono bloccare le liste d’attesa. «Anche questo è vietato – aggiunge Sergio Zappa – ed è un fatto che può essere punito con sanzione amministrativa».

In tutta Italia è palese il successo degli sportelli che, ad oggi, hanno risolto il 90% delle vertenze. «L’importante – dice ancora Zappa – è che questi sportelli siano coordinati perché la contestazione, se fatta in modo collettivo che ha impatto più forte sull’Asl». Infine, in caso di vertenza avviata, l’utente può ricorrere a prestazioni a pagamento e richiedere poi il rimborso all’Asl. «Siamo disponibili a collaborare, – ha dichiarato Arianna Franco della Cgil – ed è nostro obiettivo mettere l’Asl in condizione di potenziare il servizio per garantire i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), piuttosto che perseguire le Asl».

[nella foto la presentazione dello Sportello per il diritto alla salute]

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