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Alla scoperta del ruolo dell’handler con Chiara Venturini

“L’aspetto più bello è concretizzare quella sintonia che c’è fra handler e cane attraverso un sottilissimo guinzaglio”

“E l’antica amicizia, la gioia di essere cane e di essere uomo, tramutata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda intrisa di rugiada”. Pablo Neruda fotografa alla perfezione un rapporto unico, quella tra gli uomini e i cani. Un dualismo fatto di sinergia, empatia e profondo rispetto reciproco. Nella purezza assoluta. Il miglior amico dell’uomo per antonomasia è un fedele e prezioso compagno di vita, ma anche una straordinaria medicina per dare equilibrio e serenità.

In provincia di Asti, a Villafranca, c’è una ragazza che grazie a una sensibilità particolare e al profondo amore per gli animali ha strutturato una sinergia tale con loro da diventare grandi protagonisti nell’esposizioni cinofile di bellezza. Chiara Venturini è una “handler amatoriale” e partecipa ormai dal 2022 a esposizioni cinofile Nazionali e Internazionali degli Enti cinofili ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) ed FCI (federazione Cinologica Internazionale). Con la fedele Bria, splendido dalmata, ha già ottenuto riconoscimenti di prestigio: secondo posto e Riserva CAC in open class all’Europea Dog Show 2025 a Brno, titoli internazionali in Slovenia e Svizzera. Assieme al suo bassotto Blacky ha conquistato vari titoli nelle categorie giovani e quello di giovane campione europeo Club Winner 2024.

Chiara, come nasce questo percorso?

Avevo undici anni, e mio papà e mia nonna mi fecero partecipare a un’esposizione amatoriale a Costigliole. Vinsi con la mia cagnolina Peggy, una meticcia bianca e nera, una sorta di segno del destino. L’handler è una figura importante nell’ambito delle esposizioni perché ha il compito di mettere in risalto le qualità del cane (morfologia, movimento, carattere) e gestirlo correttamente sul ring: in stack, in movimento e nelle fasi di controllo. L’handler deve saper conoscere bene lo standard di razza del cane che sta presentando, controllare il soggetto con calma e precisione, creare un feeling e adattare la presentezione al cane, curare la toelettatura, l’attrezzatura, i movimenti e i tempi.

Per arrivare a questi livelli immagino serva grande impegno…

Non mi ritengo una handler ma sto imparando da grandi esempi, come Claudia Rosin, con la quale ho ottenuto l’attestato da handler ENCI nel 2023, che oltre a essere la mia “mentore” è ormai una grande amica con la quale condivido viaggi ed esposizioni. Questo è un mestiere che richiede confronto costante e grande allenamento.

Come si sviluppa la partecipazione a un’esposizione?

Il primo requisito è quello di adoperarsi con sensibilità e professionalità. Partecipare ad un’esposizione cinofila è un processo che richiede preparazione, conoscenza delle regole e dello standard di razza, portare il cane alla gara in condizioni ottime sia di salute che fisiche. Il cane deve avere una toelettatura specifica per la sua razza, deve essere addestrato al movimento nel ring e alla “posa” (stacking) e soprattutto alla manipolazione da parte di estranei. Le esposizioni sono eventi ufficiali in cui i cani di razza sono suddivisi in 10 gruppi. L’Italia vanta un ricco patrimonio di razze autoctone, ritenute straordinarie: il bracco italiano, pastore maremmano, mastino napoletano, cirneco dell’Etna, spinone italiano e altri ancora. Ho iniziato con la mia dalmata perchè sognavo fin da piccola di avere questo cane. Il percorso richiede alcune settimane di lavoro: porto i cani in bici o a passeggio, a correre con me, sviluppiamo un’intesa.

Qual è lo scopo di questi eventi?

Non posso negare che c’è la competizione, ma il vero scopo va ben oltre il semplice concetto di “gara di bellezza per cani”. Questi eventi hanno l’obiettivo di valorizzare le razze canine giudicandoli su conoscenze zootecniche, selezione morfologica, e sono fondamentali quindi per la selezione e il miglioramento della razza. Si vanno a “premiare” i migliori soggetti che diventeranno i capostipiti delle future generazioni contribuendo alla selezione genetica corretta e andando a ridurre malattie ereditarie e difetti morfologici. Sono manifestazioni che servono a valutare i cani in ottica riproduttiva e al tempo stesso favoriscono la divulgazione cinofila con eventi accessibili sia ad appassionati, a far conoscere le razze e allo stesso tempo educare il pubblico. L’aspetto più bello è concretizzare quella sintonia che c’è fra handler e cane attraverso un sottilissimo guinzaglio. Lavoro in una famiglia, con l’allevatrice di Bria, Angela Giansiracusa dell’allevamento dalmata Spot’Alot, che ha permesso di realizzare il sogno della mia vita. Senza di lei e Claudia Rosin, non avrei mai iniziato questo percorso.

Che è un percorso di viaggi nel mondo, interazione e crescita, professionale e personale…

Questo mestiere permette di visitare Paesi e di crescere nel rapporto con gli animali, conoscere nuove persone, instaurare rapporti che diventano importanti. Non potrei immaginare una vita senza un amico a 4 zampe. Per me è stato anche un viaggio terapeutico: mi ha aiutato a trovare un grande equilibrio personale, lasciandomi alle spalle anche fasi di ansia e fragilità.

Un cane, in fondo, sa ascoltare meglio di altri, e sa persino leggere. Non i libri, ma il cuore.

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