Sono stati inaugurati venerdì scorso i 72 alloggi di social housing in piazza d’Armi destinati a quella “zona grigia” della popolazione che vive in una situazione di precarietà
Sono stati inaugurati venerdì scorso i 72 alloggi di social housing in piazza d’Armi destinati a quella “zona grigia” della popolazione che vive in una situazione di precarietà, e che, se non supportata, rischia di cadere nella fascia della povertà, inserita nella lista di attesa per una casa popolare.
Gli alloggi sono divisi in due palazzine, costruite in soli 19 mesi con una forza lavoro di circa 300 persone, e che saranno pronti a fine maggio per essere concessi in affitto a canone calmierato. Diversi i protagonisti dell’intervento, costato 9,5 milioni di euro: il fondo Piemonte Case gestito da Ream Sgr, fondo alimentato da diverse Fondazioni bancarie (tra cui la Fondazione CrAsti) e dalla Cassa depositi e prestiti, che ha finanziato l’intervento con la Cassa di Risparmio di Asti; la Fondazione CrAsti, Confcooperative Asti e Alessandria, il consorzio Co.pe.a e il Comune.
«La situazione economica generale è ancora dominata dalla crisi – ha esordito Mario Sacco, presidente di Confcooperative Asti e Alessandria – e il settore dell’edilizia rimane in difficoltà, chiuso in un paradosso: da un lato l’emergenza abitativa che coinvolge le persone indigenti, dall’altro la presenza di migliaia di alloggi vuoti in città. In questa situazione, come cooperative ci stiamo reinventando in altri settori: energia, welfare, inserimento lavorativo e, appunto, housing sociale. Un meccanismo con cui riusciamo a dare risposta ai bisogni delle fasce deboli (dal punto di vista economico, familiare o a causa di situazioni di disabilità) e attuare la collaborazione con gli istituti finanziari». Per Giovanni Quaglia, presidente di Ream Sgr, «si tratta di un intervento di carattere etico, il primo che si realizza ad Asti gestito da Piemonte Case.
«Con la cessione al fondo Piemonte Case – ha aggiunto Paola Delmonte, direttore responsabile social housing di Cdp Investimenti Sgr – il progetto entrerà a pieno titolo tra gli investimenti del Sistema integrato dei fondi di housing sociale, il cui investitore di riferimento è il Fondo investimenti per l’abitare, gestito da Cdp Investimenti Sgr SpA». Mentre Pietro Cavallero, presidente di Co.pe.a Asti, ha sottolineato le peculiarità dell’housing sociale. «Chi verrà ad abitare qui – ha affermato – non avrà solo un alloggio a canoni calmierati, ma potrà anche contare sui servizi e l’assistenza delle cooperative sociali (per esempio per cercare un nuovo posto di lavoro se disoccupato, ndr)».
L’housing sociale, infatti, è indirizzato a quella “fascia grigia” della popolazione che non si può permettere il costo di una casa in base alle regole del mercato, ma al contempo non vive in una situazione di indigenza tale da poter accedere alle case popolari. Insomma, giovani e famiglie che in passato hanno conosciuto il benessere ma che per diversi motivi rischiano di cadere nella fascia dell’indigenza se non adeguatamente supportate. Quindi nuclei familiari con figli, giovani coppie, studenti universitari, anziani in condizioni di disagio, lavoratori con contratti atipici e altre categorie deboli. Cavallero ha poi ricordato che gli appartamenti – suddivisi su tre piani e dotati di garage – sono caratterizzati da classe energetica A.
«Progettati dall’architetto Domenico Catrambone, che ha anche diretto i lavori – ha proseguito Cavallero – sono stati costruiti a tempo di record con criteri di biodelizia. Gli immobili sono infatti in grado di produrre da fonti rinnovabili acqua calda ed energia elettrica che soddisferanno il 30% dei bisogni: questo fattore, sommato alla tipologia costruttiva, ridurrrà notevolmente i costi di gestione».
In via dei definizione, invece, le modalità con cui gli alloggi saranno assegnati. Si sa solo che saranno gestito da una cooperativa (aderente a Confcooperative Asti–Alessandria) con esperienza quarantennale nel settore dell’affitto, in costante contatto con i Servizi sociali dell’Amministrazione comunale. Si parla genericamente di affitti a canoni calmierati con la possibilità di usufruire di servizi in ambito sociale, come l’accompagnamento per la ricerca di un nuovo posto di lavoro o l’assistenza domiciliare per anziani e disabili.
Elisa Ferrando