Il mondo vitivinicolo esalta la storia, la tradizione e l’innovazione di un territorio e sempre più chi vi si avvicina cerca qualcosa di più del semplice piacere edonistico. Per un settore che cresce dal punto di vista enoturistico e si specializza nel rinnovamento tecnologico, l’esigenza di creare figure competenti ed esperte diventa una necessità. Va in questa direzione il corso universitario Sumav che l’Onav – l’organizzazione nazionale assaggiatori di vino – tiene da qualche anno al polo universitario di Asti in collaborazione con UniTo e UniAstiss.
Il corso Sumav, giunto alla quarta edizione, mira a formare i futuri Maestri Assaggiatori, esperti nell’arte dell’assaggio del vino, non solo dal punto di vista sensoriale ma anche da quello tecnico. Completano il percorso le nozioni di sommellerie, indispensabili per conferire all’assaggiatore le competenze per accostare il vino al cibo, patrimonio della cultura enogastronomica di ogni latitudine. Per il corso composto di 5 moduli formativi di 15 lezioni, che si tengono tra sabato e domenica, e l’assaggio di 60 vini, ad Asti convergono ogni anno circa un centinaio di Esperti Assaggiatori Onav provenienti da tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino e anche l’edizione 2025 che si sta svolgendo in questo periodo non ha fatto eccezione.
«Il focus di questa edizione si concentra su cosa determina la differenza tra i vini, scoprendo man mano il ruolo che territorio, varietà e uomo ricoprono nel valorizzare la differenza e raggiungere l’eccellenza – spiega Vincenzo Gerbi, presidente del Consiglio scientifico Onav e docente dell’Università di Torino – Scopriamo, ad esempio, che il grado alcolico non è un parametro di qualità, anzi un elemento di pericolo per la salute, ma che nel vino svolge un ruolo di estrazione dei componenti dell’uva e di protezione nel tempo».
Alla fine del corso, gli allievi Maestri Assaggiatori, riceveranno un diploma dopo aver superato un esame teorico e una prova pratica. «Nel tempo abbiamo modificato la formula del corso e dell’esame per venire incontro alle esigenze di approfondimento degli allievi – aggiunge Francesco Iacono, direttore Onav – senza perdere di vista il valore scientifico della formazione».