“Sfrattati” per tre giorni da piazza Catena, per fare posto all’ospedale da campo degli alpini, gli ambulanti del mercato non ci stanno e protestano contro quella che considerano una penalizzazione eccessiva, «fatto salvo – spiegano – che eravamo rimasti ad una comunicazione del Comune nella quale si annunciava solo la soppressione del mercato di sabato 14 maggio»
“Sfrattati” per tre giorni da piazza Catena, per fare posto all’ospedale da campo degli alpini, gli ambulanti del mercato non ci stanno e protestano contro quella che considerano una penalizzazione eccessiva, «fatto salvo – spiegano – che eravamo rimasti ad una comunicazione del Comune nella quale si annunciava solo la soppressione del mercato di sabato 14 maggio».
Ieri mattina, giovedì, gli operatori hanno fatto sentire la loro protesta, non tanto per l’abolizione del mercato del sabato («che resta la giornata più importante per noi» spiegano alcuni di loro), quanto per non aver avuto alcuna voce in capitolo.
«Qui c’è un volantino nel quale è scritto che il mercato è sospeso da giovedì, – spiega Monica – Scopriamo solo ora che i giorni sono ben tre. Capiamo le esigenze degli alpini, ma possibile che non ci sia uno spazio qui intorno per allestire un mercato temporaneo? Dato che le strade saranno chiuse, possiamo metterci nell’anello circolare della piazza, oppure davanti agli uffici del Comune. Era nostra intenzione fare un mercato a tema per gli alpini, ma in questo modo saremo solo penalizzati».
Anche Daniele, commerciante con un banco di frutta e verdura, lamenta il mancato guadagno dei tre giorni, «e il fatto che dovremo svendere i nostri prodotti mercoledì perché non possiamo tenerli in frigo fino al lunedì successivo».
Un altro operatore ricorda di aver dovuto pagare l’occupazione del suolo per il mercato straordinario di San Secondo, ma che nessuno gli rimborserà i tre giorni di fermo obbligatorio.
L’assessore al commercio Parodi, interpellata sul caso giovedì mattina, risponde che «la sorpresa è stata la sospensione del giovedì, giorno che gli alpini hanno chiesto per iniziare a cantierare l’area di piazza Catena».
«Cercheremo di trovare una soluzione, per il mercato di giovedì, ma è chiaro che essendoci 400.000 persone che arriveranno ad Asti bisogna garantire che tutto venga fatto rispettando i parametri di sicurezza necessari, come in questo caso, dove non è possibile lasciare i banchi a fianco delle strutture allestite dagli alpini».
A spiegare meglio la situazione che si sta verificando, già a partire da ieri, è il comandante della polizia municipale Saracco. «Capisco le istanze degli ambulanti, ma ricordo che già nella giornata di mercoledì 18 il 95% del commercio ambulante smetterà di lavorare. Lunedì 9, piazza Roma sarà già chiusa al traffico, mentre piazza del Palio è già stata chiusa da ieri, giovedì, permettendo così agli alpini di cantierare l’area. Certamente è una situazione straordinaria, ma per gli ambulanti di piazza Catena stiamo valutando lo spostamento, solo per quei tre giorni, al mercato ortofrutticolo di corso Venezia, già sede di un mercato dei produttori». I diretti interessati, ricontattati sulla proposta di trasloco temporaneo in corso Venezia, rispondono picche, chiedendo che sia concesso loro uno spazio più centrale, «perché i nostri clienti sono abituati a venire qui, non certo ad andare fino in corso Venezia».
Al vaglio degli uffici c’è anche un piano B, mettere i banchi nell’area davanti all’ex anagrafe, in largo Scapaccino, ma anche in questo caso si tratta solo di un’ipotesi.
«Noi siamo disponibili a soluzioni alternative, – concludono gli ambulanti – purché ci permettano di lavorare in un momento di festa che dovrebbe essere anche un’occasione di promozione dei prodotti locali».
Riccardo Santagati