Cerca
Close this search box.
Amaltea
Attualità
A Roccaverano

Amaltea, il pascolo presidio Slow Food

L’iniziativa di due cittadini torinesi che hanno deciso di mollare tutto e trasferirsi in campagna
Amaltea è la storia di un sogno di due cittadini che ad un certo punto hanno deciso di mollare tutto, trasferirsi in campagna ed aprire un’azienda agricola. «Vivevamo a Torino coltivando l’idea di farlo in campagna – ci spiega Giovanni Solerio– venti anni abbiamo preso coraggio e, dopo aver cercato un po’, ci siamo innamorati dell’autenticità del paesaggio agreste di Roccaverano. Abbiamo comprato una cascina e cominciato ad allevare 28 capre».

Oggi le capre sono 200 e Daniela Saglietti, ex consulente nel settore vitivinicolo e Giovanni Solerio, ex titolare di un supermercato con alimenti “bio”, producono uno dei migliori Roccaverano Dop del Consorzio nonché altri apprezzati formaggi di latte caprino. «Siamo partiti come dei novelli, ne sapevamo davvero poco; abbiamo studiato, viaggiato in Francia (dove sui caprini sono più avanti di noi) e imparato molto. In venti anni il progetto è cresciuto».

Al punto da ottenere il presidio Slow Food non solo per il formaggio Roccaverano ma anche per il pascolo. «La tutela dei prati stabili è fondamentale per offrire al consumatore un prodotto di qualità – conclude Solerio – Il prato permanente, sottratto all’agricoltura ed allo sfruttamento intensivo, sviluppa la sua biodiversità offrendo al pascolo le essenze caratteristiche del posto. Tutto questo patrimonio selvatico confluisce nel latte e conferisce al formaggio un sapore unico».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale