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Il caso

Ambiente Asti interpella sul progetto di abbattere sette platani per costruire una pista ciclabile

Il consigliere Malandrone apre la questione politica delle scelte operate dal Comune già nel 2021 – Molto critico anche il consigliere dei Verdi Miroglio

Com’era prevedibile, l’intenzione di abbattere i sette platani di corso Savona, presenti nell’area dove fino a pochi giorni fa sorgeva l’ex mulino, per fare spazio a una pista ciclabile sta facendo discutere. Tante sono le voci che protestano contro l’ipotesi di abbattimento e che chiedono al Comune di Asti di trovare un’altra soluzione per costruire la pista tra il marciapiede e il sito dove sarà edificato il nuovo supermercato Lidl.

Anche il mondo della politica non sta a guardare. Il consigliere comunale di Ambiente Asti, Mario Malandrone, ha predisposto un’interrogazione sul caso dopo aver appreso «che la convenzione edilizia per l’attuazione del Piano Esecutivo “ex mulino”, firmata il 21 dicembre 2021 tra il Comune di Asti e i vari proponenti, includeva già l’indicazione della necessità di abbattere le essenze arboree esistenti per permettere la costruzione della pista ciclabile». Malandrone spiega che la lista Ambiente Asti non è contraria alla costruzione di nuove piste ciclabili, «ma questo va fatto nel rispetto dell’ambiente».

Nella lunga interrogazione il consigliere chiede all’amministrazione quali valutazioni ambientali siano state effettuate in fase di progettazione per giustificare l’abbattimento dei sette platani situati lungo corso Savona, domanda se il futuro abbattimento sia stato generato dal progetto del supermercato Lidl o da quello della pista ciclabile del Comune, vuole sapere quali siano i costi per spostare i platani altrove (proposta lanciata dall’assessore all’Urbanistica Monica Amasio), chi dovrebbe pagare per farlo e quali valutazioni siano state presentate in merito, quali compensazioni siano previste nel caso dell’abbattimento e se sia stato ipotizzato un tracciato alternativo per la pista ciclabile che possa preservare i platani.

«In questo caso esistono ostacoli nel realizzarlo?» domanda ancora Malandrone. Chiede, inoltre, quale sia stato il ruolo del Comune nel dare gli indirizzi (ai proponenti) nel processo di riqualificazione dell’area ex mulino e se sia possibile rivedere o modificare la convenzione edilizia del 2021 per salvaguardare i platani.

Molto critico sull’operazione è anche il consigliere di Europa Verde – Verdi, Gianfranco Miroglio: «È la più vergognosa scusa che potevano trovare; – commenta – progetti di piste ciclabili ne sono stati fatti in passato, tali da rivitalizzare parco e lungo Tanaro. In più non si è mai visto il sacrificio di verde in cambio di una ciclabile. Dovunque le due realtà vanno a braccetto. Prima la compensazione con la siepe, ora questa assurdità: basta, ci sono piccole via non trafficate, poche centinaia di metri, per aggirare il sito e ricongiungersi al tratto già esistente sul ponte. Non c’è volontà di evitare un ulteriore danno all’ambiente facilmente evitabile – conclude Miroglio – La città è in svendita all’offerente che passa».

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Una risposta

  1. A mio parere piante così alte senza più la barriera Dell edificio abbattuto sono a rischio in caso di forti temporali

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