In giornate in cui si sovrappongono informazioni su un inverno assolutamente anomalo dal punto di vista climatico a causa di una importanza inversione di condotta de El Nino, c'è un modo per
In giornate in cui si sovrappongono informazioni su un inverno assolutamente anomalo dal punto di vista climatico a causa di una importanza inversione di condotta de El Nino, c'è un modo per chiedere a chi ha la possibilità di intervenire sulle politiche ambientali, di agire con responsabilità. L'appuntamento è domenica alle 14,30 al Parco della Resistenza davanti al monumento con partenza alle 15 della Marcia per il Clima che raggiungerà piazza San Secondo dove verranno approfonditi i temi del cambiamento climatico. Il simbolo di questa marcia è un cuore verde e gli organizzatori chiedono a tutti i partecipanti di prepararne uno e portarlo alla manifestazione in modo da dare un tocco di colore collettivo alla testimonianza.
Che sia di cartone, di carta, di stoffa, di lana, di cotone, di foglie, di petali: l'importante è che rappresenti il cuore verde pulsante del pianeta che ci ospita e ci nutre. Il cambiamento climatico già oggi miete molte vittime. Eventi meteorologici estremi e stagioni ormai irriconoscibili e non prevedibili stanno creando grandi difficoltà per i produttori di cibo. I prezzi degli alimenti salgono, mentre la qualità scende. E presto il cambiamento climatico avrà i suoi effetti su quello che ognuno di noi può mangiare.
Milioni di persone in tutto il mondo si stanno già attivando per fermare il cambiamento climatico e i suoi effetti sulle loro vite; nessun paese, purtroppo, è adeguatamente preparato al cambiamento climatico. Bisogna agire subito e con determinazione per contenere gas serra che non sciolgano i ghiacciai dei quali sono ricoperti le montagne, altrimenti perderemo per sempre la loro acqua. Temperature più elevate causeranno una diminuzione di terreni fertili e coltivabili e con una popolazione mondiale in aumento, non ci sarà più cibo per tutti. Anche l'area mediterranea, secondo gli esperti, non è immune da questo cambiamento e si sta lentamente desertificando.