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Ambulanze medicalizzate senza medici, gli infermieri: «Siamo molto competenti per interventi efficaci»

Il Nursing Up interviene sulle polemiche seguite alla decisione di AziendaZero di impiegare i medici solo in Centrale Operativa

Sulla polemica scoppiata nei giorni scorsi rispetto alla decisione di AziendaZero di “eliminare” i medici a bordo delle cosiddette ambulanze medicalizzate negli interventi di urgenza, intervengono i vertici regionali e provinciali del Nursing Up, sindacato degli infermieri.

Claudio Delli Carri, segretario regionale ed Enrico Mirisola, segretario provinciale, difendono gli altissimi livelli di competenza degli infermieri per rispondere a chi non vuole che, in caso di urgenze, intervengano “solo” loro.

«Quando si parla di ambulanze con a bordo gli infermieri come unici operatori sanitari non si
deve parlare di ambulanze con “solo” gli infermieri – si legge in una nota – ma, al contrario, di mezzi dotati di professionisti sanitari che, in possesso di altissimi livelli competenza e formazione, sono perfettamente in grado di garantire prestazioni di soccorso sicure ed efficaci a beneficio dei cittadini che necessitano degli interventi del 118.  Bisogna rispettare in modo concreto e adeguato le tipicità dei professionisti infermieri, laureati e ampiamente specializzati negli incarichi assegnati.  Le esperienze nazionali e internazionali più avanzate in tema di gestione delle emergenze extraospedaliere, vanno proprio in questa direzione. In Piemonte le ambulanze infermieristiche, le cosiddette India,  sono operative da oltre 25 anni e nel tempo, con infermieri sempre più esperti e sempre meglio formati, hanno garantito ai cittadini una risposta efficace ed efficiente, senza mai dimenticare, quando necessario, il confronto a distanza e la collaborazione continua e sinergica con il medico della Centrale Operativa del 118. Pare quantomeno surreale che oggi si debba ancora ribadire e sottolineare questa evidenza.
Gli infermieri, attraverso la formazione continua, l’arricchimento delle competenze e delle skills acquisite nel tempo sono, ormai da anni, messi in condizione di garantire interventi sanitari con un approccio e un trattamento standardizzato, condiviso e riproducibile, aggiornato continuamente alle ultime evidenze scientifiche approvate e condivise dalla comunità scientifica internazionale. Non esiste alcun conflitto con i medici, della cui professionalità abbiamo grande considerazione e rispetto. Non ci interessano e non ricerchiamo ambiti di azione che non competono alla nostra professione infermieristica, ma ribadiamo con forza quanto letteratura, competenze, leggi e normative, comunità scientifica, ormai identificano come parte integrante dell’agire infermieristico anche in ambito dell’urgenza extraospedaliera. Noi crediamo e sosteniamo la collaborazione e l’integrazione tra tutti gli attori della Sanità. È però necessario abbandonare certi pregiudizi e alimentare un clima di denigrazione e sospetto rispettando, tutte le altre professionalità espresse come quelle degli infermieri iniziando ad abbandonare facili sillogismi e giochi di parole per instillare il dubbio e l’allarme nella popolazione.
I numeri e la qualità degli interventi effettuati negli anni dai professionisti appartenenti al Sistema 118 Regionale piemontese parlano da soli, ed evidenziando un sistema sano, funzionante e funzionale. Bisogna assolutamente guardare avanti e prendere definitivamente atto che, pur nel rispetto delle leggi, le competenze e le organizzazioni si evolvono e devono farlo di pari passo con l’evolversi della domanda di salute in relazione alle condizioni di sistema».

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