Cerca
Close this search box.
sit in contro il green pass
Attualità
La protesta

Anche ad Asti il sit in dei “no Green Pass” e contro la «dittatura sanitaria»

Oggi in piazza San Secondo una sessantina di manifestanti ha animato la protesta per dire no all’uso del “lasciapassare” e contro la vaccinazione

Circa sessanta persone si sono ritrovate, oggi pomeriggio alle 18, in piazza San Secondo per partecipare al sit in «contro la dittatura sanitaria» e contro l’obbligo del “Green Pass” per accedere a bar, ristoranti e ad altri servizi o luoghi pubblici.

Non si conoscevano tra loro, ma hanno risposto ad una chiamata rimbalzata su alcuni canali Telegram o tramite il passaparola. Giovani, adulti, ma anche qualche pensionato tutti d’accordo nel dire no ad ogni restrizione della libertà e all’uso della “carta verde” a partire dal 6 agosto.

In realtà, parlando con alcuni dei presenti, sono emerse idee molto diverse sulla pandemia, ma c’è chi si è pronunciato anche sull’efficacia del vaccino.

«Sono di Asti, ho 37 anni, non sono vaccinata e sono qui con i miei figli mentre mio marito, insieme all’altro figlio, è a Torino per protestare – racconta una delle signore in piazza – Chiediamo al Comune di Asti di non applicare questo decreto che discrimina le persone: una volta si discriminava in base al colore della pelle o alla religione, ma oggi siamo noi i nuovi ebrei».

Un ragazzo di 17 anni, che ha preso parte al sit in insieme al padre, ha detto di non essere d’accordo con il “Green Pass” «perché vuole godersi le vacanze». Ma non sono mancate prese di posizione molto più estremiste: «Il Covid non esiste, è solo un’invenzione per arricchirsi» ha spiegato una delle partecipanti alla protesta.

Secondo l’opinione di un altro manifestante, «nessuno è morto di Covid, perché non uccide, ma per altri motivi»; mentre per alcuni il Covid-19 esiste «ma non lo vogliono curare in tempo perché si tratta di una malattia banale e trattabile con farmaci da banco».

Qualcuno, con toni molto sereni, ha invece invocato la libertà di poter scegliere se vaccinarsi o meno invocando il “free vax”.

Nessuno dei presenti ha parlato esplicitamente di ricorsi contro il decreto che impone l’uso del “Green Pass”, ma in molti dicono che si tratta di una «limitazione delle libertà previste dalla Costituzione».

«Io conosco alcuni baristi che non lo applicheranno, – ha aggiunto una delle presenti – ma non vi dico quali perché altrimenti vanno a multarli».

Non sono poi mancate critiche contro il Presidente del Consiglio Mario Draghi, accusato di «far parte dei poteri forti», contro i cinesi «che hanno fatto il virus» e contro giornali e media «che da 17 mesi ingigantiscono la situazione con la conta dei morti “a tavolino”, al servizio di chi ci impone la dittatura sanitaria».

Tutti i presenti hanno infine intonato in coro il «no Green Pass» e al grido di «libertà» hanno appoggiato sul porfido una serie di cartelli riportanti articoli della Costituzione a garanzia delle liberà inviolabili di ogni cittadino.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre: