Il sindaco di San Martino Alfieri, nonché consigliere provinciale, Andrea Gamba e il sindaco di Moncalvo, Diego Musumeci, che è anche vicepresidente di Anci Piemonte, intervengono sulla nuova Legge di Bilancio annunciando un periodo molto duro per le casse degli Enti locali: «Sono 3,2 miliardi di fondi che verranno meno per via del definanziamento su base pluriennale di specifiche linee di investimento per le opere pubbliche, una misura particolarmente rilevante soprattutto per i Comuni più piccoli».
Quella che gli amministratori locali definiscono una batosta colpirà prevalentemente i Comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti. «Infatti l’articolo 104, comma 15, della Legge di Bilancio 2025 prevede ‘zero’ stanziamenti per questi Enti, – precisano Gamba e Musumeci – relativamente alla misura del “decreto crescita 2019” (dl 34/2019, art. 30, co. 14-bis.). I Comuni in provincia di Asti che subiranno questo taglio sono 81 su 117, ovvero circa il 70%. Non da meno anche il taglio che colpirà l’Ente provinciale il cui bilancio avrà una riduzione al pari di tutte le altre Province e Città Metropolitane per complessivi 1.5 miliardi di euro a livello nazionale».
«In concreto significa perdere decine di migliaia di euro che i piccoli Comuni hanno ricevuto dal 2020: circa 80 mila euro nei primi anni, poi già ridotti nel 2024 a 50 mila euro – osserva Gamba – Sono fondamentali per i piccoli Comuni sotto i mille abitanti che, ormai, vedono ridursi sempre più gli oneri di urbanizzazione. Non so come faremo per realizzare, ad esempio, opere di messa in sicurezza, di miglioramento o di efficientamento del patrimonio. Anche la Provincia, già pesantemente colpita negli anni passati, avrà un ulteriore taglio che impoverirà il bilancio limitando gli investimenti. Abbiamo ben poco da sorridere».
Non meno preoccupante è il commento del sindaco Musumeci: «La politica del “tirare la cinghia” a cui i Comuni italiani sono sottoposti ormai da troppo tempo e che trova seguito in questa ultima Legge Finanziaria, prospetta un futuro incerto per i bilanci degli Enti locali. Questo vale per tutti i Comuni, ma vale soprattutto per le realtà più piccole, che hanno meno possibilità di manovra. Infatti vincoli di spesa restrittivi e, soprattutto, drastiche contrazioni di risorse possono avere impatti pesanti sulla capacità di continuare a erogare i servizi essenziali e non venir meno agli impegni presi con i cittadini».
I due amministratori astigiani fanno sapere che oltre al definanziamento del “decreto crescita 2019”, i Comuni «saranno obbligati a una indigesta “spending review”, un impegnativo obbligo di accantonamento di risorse per circa 1.3 miliardi di euro». «Significa nello specifico che saremo costretti a ridurre la spesa corrente ovvero tagliare, o comunque limitare, i servizi offerti ai cittadini – aggiungono i due sindaci – Assurdo che il Pnrr ci abbia permesso di costruire scuole, asili e infrastrutture e, poi, ci vengano tolti i soldi per sostenere i costi di gestione di queste nuove opere. Non tutti gli Enti locali saranno, quindi, nelle condizioni di mantenere il proprio patrimonio comunale».
Per cercare di contrastare l’ennesimo taglio a Comuni e Province deciso dal Governo Meloni, Gamba si è fatto promotore, già a dicembre, di una raccolta firme e della richiesta di Anci Piemonte di intervenire per farsi carico della questione a livello nazionale. «Porterò le firme che saranno raccolte nell’Astigiano al Presidente e a tutto l’Ufficio di Presidenza di Anci Piemonte in modo da dare sostegno a questa richiesta che trovo sacrosanta – conclude il vicepresidente Musumeci – Dobbiamo fare in modo che venga dato seguito alla proposta lanciata dal presidente nazionale, Gaetano Manfredi, di avviare un tavolo tra Anci e il Ministero dell’Economia, indispensabile per non lasciare soli i Comuni in questa fase socio-economica così complessa».
[nella foto, da sinistra, Diego Musumeci e Andrea Gamba]