È stato un inizio di anno amaro quello al parco del Borbore, la grande area verde di via Atleti Azzurri Astigiani intitolata a Emanuele Pastrone. Amaro quanto la devastazione, del tutto gratuita, che i soliti ignoti hanno deciso di portare in uno dei parchi più belli di Asti. A essere prese di mira sono state le panchine in pallet e un tavolino collocati sull’isolotto a ridosso del Borbore, non lontano dal ponte della ferrovia, piccole opere d’arte realizzate da Roberto Novara, ma anche alcune paline dell’AIPO, i giochi dei bambini e, tanto per non farsi mancare nulla, le nuove installazioni sportive da poco posizionate dal Comune.
Atti vandalici, perpetrati, secondo alcuni, da ragazzi poco più che dodicenni, liberi di andarsene in giro a danneggiare ciò che altri fanno di tutto per preservare nell’interesse della comunità. Non è l’unico caso di vandalismo nei parchi cittadini e non sarà l’ultimo, ma è certo che i fenomeni sono in crescita per due motivi: mancanza di senso civico e pochi controlli da parte delle autorità. A dirlo è la volontaria Teresa Lazzarato che da anni si occupa, mettendoci la faccia, di tenere il parco gradevole, un luogo che i genitori amano frequentare con i loro figli.
«L’anno scorso ignoti avevano gettato nel Borbore le due sedie antiche, restaurate da Roberto Novara e installate vicino all’isolotto, distruggendole completamente. Poi era già stata danneggiata la teleferica usata dai bambini, ma abbiamo avuto anche chi, non sapendo cosa fare, aveva colpito una persona alla testa, per fortuna di striscio, tirando una pietra dal ponte della ferrovia. C’è bisogno di cultura, ma anche di controlli, a piedi, perché io cerco di trasmettere il rispetto per i beni comuni, ma certe volte mi prendo delle rispostacce».
Tra i problemi del parco anche le buche scavate dai cani e non ricoperte dai loro padroni. «Ho già parlato di questo problema con l’assessore ai lavori pubblici – continua Lazzarato – e presto ci sarà un sopralluogo per valutare la possibilità di creare un recinto per i cani».
Ma una domanda nasce spontanea guardando le tre telecamere anticrimine installate a ridosso o dentro al parco: servono come deterrente? I vandali sono così scaltri da non farsi mai riprendere? È noto che chi vandalizza i beni comuni corre ben pochi rischi di essere scoperto e identificato, ma qualcosa bisognerà pur fare.
In passato il Comune si era convenzionato con l’A.E.O.P, Associazione Europea Operatori Polizia, per effettuare controlli mirati nei parchi, ma la convenzione è scaduta a ottobre. «Sarà rinnovata anche quest’anno – replica l’assessore alla Sicurezza Marco Bona – e confermo che le telecamere funzionano. La difficoltà è identificare le persone che compiono questi gesti: certe volte ci riusciamo, altre no. Quello che chiedo a tutti i cittadini è chiamare subito il 112 nel caso vedessero comportamenti incivili da parte di chiunque e non aspettare che ci pensino altri». Tra le ipotesi al vaglio per incrementare i controlli c’è anche una nuova collaborazione con A.E.O.P da avviare fin da subito proprio da destinare al parco del Borbore.
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