La vittoria nello “Straordinario” senese
Cinque Palii corsi a Siena, con una vittoria nello “Straordinario” dell’ottobre 2018 per la Tartuca su Remorex. Il debutto sotto la Torre del Mangia nel luglio 2017 per la Selva, su Solu Tue Due. Andrea Coghe, è di lui che stiamo parlando, figlio d’arte (il padre Gian Massimo, detto Massimino II, ha vinto tre volte a Siena, cinque ad Asti, una a Legnano e una a Fucecchio) ha conosciuto la piazza senese a 26 anni, dopo averla sfiorata, sognata e probabilmente meritata già negli anni precedenti.
“Tempesta” e la Selva
“Tempesta”, questo il suo soprannome, per la Selva ha montato anche nell’agosto 2017 (cavallo Quasimodo di Gallura) e nel luglio 2019 (Remistirio). La quinta presenza a Siena è la più recente in ordine cronologico, agosto 2019, nella quale Andrea ha indossato il giubbetto dell’Istrice montando Oppio.
Nel Palio di Asti “Tempesta” ha ottenuto quali migliori risultati due quarti posti: nel 2012 per Moncalvo e nel 2014 per Santa Maria Nuova. Per lui anche un sesto posto nel 2013 ottenuto ancora per i biancorossi moncalvesi.
Bilancio del 2019
Gli domandiamo di tracciarci un bilancio del 2019 da poco archiviato.«Sono abituato a lottare e a cercare sempre il meglio quando corro. E sono anche piuttosto severo nel giudicarmi. Non posso pertanto definire positiva la stagione paliesca che si è da poco conclusa, poiché non ho centrato gli obiettivi che desideravo. Nello stesso tempo devo però mettere in conto di essere riuscito a montare in entrambi i Palii senesi, un aspetto questo tutt’altro che trascurabile.»
Siena e l’Istrice
Soprattutto ad agosto, quando hai difeso i colori dell’Istrice, le aspettative erano elevate… «Sono andato a montare Oppio nell’Istrice perchè ci credevo, pur tenendo bene in conto le situazioni che avrei dovuto affrontare. Non ho fatto questa scelta senza ragionare. Pensavo con quel cavallo di poter risalire da dietro anche nel caso di una partenza non brillantissima. Non mi piace accampare scusanti, ma l’Oppio che ho montato non era più il cavallo che molti ricordavano vittorioso con Ricceri nel 2014 per il Drago. Non aggiungo altro.»
Asti e le prove di addestramento
Spostiamoci ad Asti. Nel 2019 non hai corso e non hai neppure preso parte alle prove di preparazione. Per quale ragione?
«Premetto di reputare Asti un Palio assai importante, dove peraltro credo di aver dimostrato di trovarmi piuttosto a mio agio raggiungendo tre finali e buoni piazzamenti. Nel momento in cui un Comitato dovesse contattarmi, e, si badi bene, sottolineo contattarmi, dimostrandosi cioè interessato ad un mio eventuale successivo ingaggio, non avrei nessun problema a salire ad Asti per prendere parte alle prove di addestramento così da qualificare uno o più cavalli per il Palio.»
Scuderia ben fornita
A proposito di cavalli: nella tua scuderia al momento di quanti soggetti disponi?
«Ho otto cavalli, tutti mezzosangue. Un paio di puledri e poi soggetti di cinque anni, oltre a quelli che io definisco i “vecchi” della scuderia. Ho una cavalla che ritengo adattissima ed idonea a correre ad Asti, Vipera Bionda, che farà sei anni nel 2020. »
Senza dimenticare Tottugoddu…
«Ha debuttato a Siena ad agosto correndo un ottimo Palio per l’Aquila. E’ sicuramente un cavallo interessante. Bisognerà valutare la sua adattabilità anche ad altri Palii.»
Gli obiettivi
Andrea, in prospettiva futura quali obiettivi ti poni?
«Gli obiettivi si raggiungono unicamente rimboccandosi le maniche e con l’impegno quotidiano. Nel 2020 cercherò di fare meglio rispetto all’annata che si è appena conclusa. Spero di centrare almeno un obiettivo importante in un Palio di prestigio.»
Contatti con dirigenze, senesi e non, ne hai avuti?
«Con alcune Contrade di Siena intrattengo ottimi rapporti e ricevo frequenti visite delle loro dirigenze. Vedremo come si svilupperà la situazione, le dinamiche di Palio sono abbastanza imperscrutabili.»
Legnano: ingaggio a San Bernardino?
E’ circolata di recente, con insistenza, una voce che ti indicherebbe quale fantino della Contrada di San Bernardino, a Legnano, per il prossimo Palio. Che cosa c’è di vero?
«Fino alla data odierna, lo affermo in tutta sincerità, non c’è stato alcun contatto con la Contrada di San Bernardino. Non posso però prevedere quanto accadrà in futuro: se dovessero contattarmi sarò ben felice di correre il Palio per loro.»
Per Andrea Coghe il 2020 sarà certamente un’annata rilevante. Esagerato forse definirla stagione del riscatto, ma in ogni caso le aspettative e i traguardi da inseguire non mancheranno. Con determinazione, in un mondo che non regala nulla quale quello dei Palii. Neppure ai figli d’arte. Anzi…
Nella foto sopra, l’incontenibile esultanza di Andrea Coghe dopo la vittoria per la Tartuca.