La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, per via della legge di stabilità che sta per essere approvata dal Parlamento, potrebbe "stringere" i rubinetti delle elargizioni. Lo ha detto il presidente Michele Maggiora: «se la legge passerà così com'è, sarà necessario rivedere tutta la distribuzione finanziaria». I problemi non saranno tanto per il 2015, dove le programmazioni terranno conto degli effetti delle nuova legge, ma per l'anno in corso…
La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, per via della legge di stabilità che sta per essere approvata dal Parlamento, potrebbe "stringere" i rubinetti delle elargizioni. Lo ha detto il presidente Michele Maggiora: «se la legge passerà così com'è, sarà necessario rivedere tutta la distribuzione finanziaria». I problemi non saranno tanto per il 2015, dove le programmazioni terranno conto degli effetti delle nuova legge, ma per l'anno in corso, dove le programmazioni sono state strutturate sulla base dei contributi già concessi e qualche ente le ha già realizzate e concluse.
Qui non è possibile far nulla, solo che se i contributi concessi verranno rivisti, ovviamente a ribasso, chi darà i soldi per pagare quanti hanno lavorato ai progetti? Un bel dilemma che rischia di guastare il sonno a quanti operano in campo culturale, sociale o assistenziale e che facevano dei finanziamenti la chiave di volta per realizzare i loro propositi. Questa legge di stabilità rischia di produrre un grosso danno economico che finirà per ricadere sul territorio, come ha affermato lo stesso presidente Maggiora. Ed è proprio su questo punto che il consigliere comunale Angela Quaglia ha presentato al sindaco Brignolo una interrogazione.
Nel documento consegnato dal consigliere di Forza Italia si legge che in tempi di spending review e proprio in ragione del forte contenimento della «disponibilità finanziaria si imporrà ancora maggiormente una grande trasparenza nelle decisioni adottate e una dettagliata e chiara informazione ai cittadini, relativamente alle scelte operate». E a questo punto Angela Quaglia chiede al primo cittadino «se non ritenga di proporre un drastico ridimensionamento del numero dei consiglieri del Consiglio di Indirizzo (oggi sono 21) e un adeguato ridimensionamento del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione della Fondazione».
In seconda battuta chiede poi «se non ritenga di sensibilizzare i consiglieri che verranno nominati sull'opportunità di operare, anche apportando modifiche allo Statuto, affinchè: siano ridotti sensibilmente i compensi di coloro che andranno a ricoprire cariche negli Organi della Fondazione, venga introdotto, nella scelta dei progetti da finanziare un sistema di rotazione che consenta, ad esempio nei progetti di tipo culturale, un ricambio delle associazioni aventi diritto».
Inoltre chiede che «siano motivate per iscritto le ragioni per le quali non viene concesso il contributo richiesto e sia data la massima trasparenza alle scelte di finanziamento (e non solo) della Fondazione, pubblicando sul sito della stessa i verbali delle sedute in modo da consentire agli Astigiani correntisti della Cassa di Risparmio di Asti, di apprezzare il contributo di ragionamento e di scelta di chi siede nel Consiglio di Amministrazione e nel Consiglio di Indirizzo».
f.d.