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La fine del mondo, di nuovo
Attualità

La fine del mondo, di nuovo

L'apocalisse attesa per oggi? E’ solo l’ultima di una lunga serie, il mondo è stato dato per spacciato almeno altre 70 volte. Una breve cronistoria delle letture distorte della Bibbia e degli astri, fino ad arrivare a un altro disastro annunciato: il millennium bug

L’umanità è sopravvissuta a circa 70 fini del mondo, annunciate e puntualmente smentite dai fatti. Il primo profeta di sventura e distruzione fu Bernardo di Turingia che, per il 25 marzo 992, annunciò la fine dei tempi spiegando che quel giorno ci sarebbe stata la ricorrenza dell’avvenuto concepimento di Gesù ma anche della sua morte. Pochi anni dopo, il 31 dicembre 999, l’umanità attese la seconda temuta fine dei tempi, almeno stando ad una certa interpretazione dei vangeli, che sarebbe giunta il primo giorno dell’anno 1000. Secondo gli uomini e le donne di allora Dio sarebbe tornato in quella data per compiere il Giudizio Universale.

Questa idea della fine del mondo nell’anno 1000 venne suffragata anche dal passaggio, nel 989, della cometa di Halley indicata come portatrice di sventure. La popolazione non fece in tempo a tirare un sospiro di sollievo che il monaco francese Raoul Glaber (985-1047) affermò che la fine del mondo sarebbe arrivata nel 1033, ovvero 1000 anni dopo la morte di Gesù. Ovviamente neanche questa previsione si rivelò corretta. Nel frattempo lo studio dell’astronomia andò di pari passo con l’idea che il mondo potesse concludersi per qualche fenomeno cosmico di eccezionale portata. Fu per questo che l’astrologo e cardinale Giovanni da Toledo annunciò la fine del mondo nel settembre 1186 durante un allineamento di pianeti.

Ancora una volta non capitò nulla tanto che iniziò a serpeggiare una certa inquietudine tra le persone che non capivano perché il mondo si ostinasse a continuare. Nel 1182 Gioacchino Fiore diede l’ennesima fine del mondo datandola al 1260. Papa Innocenzo III annunciò la fine del mondo per l’anno 1284. Nel 1499 l’astrologo e cartografo tedesco Johannes Stoeffer rivelò in che il 20 febbraio 1524 il mondo conosciuto sarebbe stato travolto dal secondo diluvio universale, evento preceduto da disastri e altre catastrofi tutte elencate e smentite. Sembra che anche Niccolò Machiavelli fu talmente impressionato dalla profezia di Stoeffer che suggerì ai fiorentini di fuggire sulle colline nel tentativo di scampare al disastro.

Altre fini del mondo vennero profetizzate dal vescovo cattolico viennese Friedrich Grau che indicò l’apocalisse per il 1532. Non meno priva di qualsiasi fondamento, ma dettata da calcoli matematici e strambe interpretazioni numerologiche, fu la fine del mondo annunciata dal sacerdote luterano Michael Stifelius che, nel libro dell’Apocalisse, aveva letto nel 18 ottobre 1532, alle 8 del mattino, l’inizio della fine. Il mondo non finì e Stifelius riprogrammò l’Apocalisse per le 10 del mattino del 3 ottobre 1533. L’astrologo Pierre Turrel non si fece mancare nulla e, tanto per tenersi largo con i tempi, predisse ben 4 Apocalissi che sarebbero avvenute nel 1537, 1544, 1801 e 1814.

Il matematico, astrologo, astronomo e profeta Johannes Müller da Königsberg, detto Regiomontanus, fissò la fine del mondo nell’anno 1588 mentre, il fisico e medico Haeliseus Roeslin, predisse che lo stesso sarebbe finito con l’eclissi di Sole del 12 agosto 1654. Il famoso matematico svizzero Jacob Bernouilli disse che il mondo si sarebbe spento il 19 maggio 1719 con il ritorno di una cometa già avvistata nel 1680. Nostradamus, forse il più famoso presunto profeta, scrisse il suo libro con le famose quartine. Sebbene Nostradamus sapesse leggere nel futuro quanto chiunque altro, ci lasciò quartine talmente criptiche che è possibile leggerci quello che si vuole. Non a caso una delle poche volte che indicò una data certa nelle profezie l’evento indicato non si verificò. Questo capitò, infatti, quando scrisse che la razza umana sarebbe stata spazzata via nel 1732.

Altre fini del mondo furono attese (e smentite dai fatti) per il 13 ottobre 1736, 1757, 5 aprile 1761 e il 19 ottobre 1914. Charles Taze Russell, il fondatore dei Testimoni di Geova, annunciò la fine del mondo per il 1914 ma, ovviamente, anche in questo caso nulla accadde. Sono ancora tante le fini del mondo alle quali l’umanità è riuscita a scampare: più recentemente i soliti interpreti di Nostradamus portarono la fine del mondo nell’agosto del 1999, poi ci fu il caso del “Millenium Bug” del 2000, una fine per cause informatiche, senza considerare che la Terra è sopravvissuta anche alla fine prevista per il 21 maggio 2011 (era attesa un’eruzione vulcanica al largo della Campania) e a quella dell’11 novembre 2011 annunciata da un presunto profeta del Ghana, Peter Anamoh.

r.s.

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