A inizio dicembre prenderà il via la maratona consiliare per l’approvazione del bilancio di previsione 2026. La giunta comunale ha già approvato gli schemi contabili per il prossimo triennio che saranno vagliati dal Consiglio, partendo dal fatto che il documento deve fare i conti con un contesto economico segnato da incertezza globale, inflazione e una minor spesa per progetti straordinari.
Il bilancio, impostato per garantire l’equilibrio finanziario, ammonta a 126.161.941 euro con una netta diminuzione, in conto capitale, di investimenti che si assestano su 14.274.339 euro (2026) per poi passare a 6.537.645 (2027) e a 2.837.399 euro (2028). L’amministrazione prevede, inoltre, di accendere nuovi prestiti per 3 milioni di euro. Nonostante ciò, la situazione debitoria resta sostenibile, con un rapporto oneri finanziari/entrate correnti stimato allo 0,45% per il 2026.
«Con l’approvazione degli schemi di bilancio di previsione, mettiamo l’Ente nelle condizioni di operare concretamente già a partire dal mese di gennaio – commenta l’assessora al Bilancio Stefania Morra – Tutti i capitoli di bilancio avranno infatti la necessaria disponibilità economica per consentire l’avvio delle attività e la piena operatività dei servizi. Come è naturale, nel corso dell’anno saranno apportate le opportune variazioni di bilancio, in base alle nuove entrate che si renderanno disponibili. Questo ci permetterà di mantenere un bilancio dinamico e coerente con le reali necessità».
Nel bilancio 2026 si prevedono entrate correnti di natura tributaria per 48.683.899 euro, entrate extratributarie per 11.995.790 euro ed entrate in conto capitale per 14.621.314 euro. Il consigliere comunale di maggioranza, Renato Berzano, commercialista e revisore dei conti di professione, uno dei tecnici che, anche alla luce di essere stato assessore al Bilancio nella prima amministrazione Rasero, analizza “con occhio clinico” ogni anno l’andamento delle spese, spiega che «l’amministrazione sta portando a casa i risultati che ha impostato in questi anni». «Il bilancio è sano, solido e questo lo si vede anche dalla drastica riduzione dell’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per coprire le spese correnti, passato da 1,3 milioni a circa 650.000 nel 2026».
Per quanto riguarda la diminuzione degli investimenti, Berzano lo ritiene «abbastanza comprensibile data l’assenza dell’effetto Pnrr e per il fatto che si tratta dell’ultimo bilancio di previsione dell’attuale amministrazione prima dell’anno in cui si andrà a votare. Per questo si agisce correttamente non intraprendendo ulteriori grandi investimenti che potrebbero avere ripercussioni sulla futura amministrazione».
Tra le opere previste, un nuovo intervento da circa 4 milioni di euro sul salone ex Annunziata (oggi sede dell’Anagrafe) mentre, ancora una volta, il Comune dovrà fare i conti con due grandi nodi: le multe non pagate, che ad Asti rappresentano un problema non da sottovalutare e le difficoltà riscontrate nell’incassare la Tari. Anche per questo il Comune ha già “in pancia” un fondo crediti di dubbia esigibilità di circa 34 milioni di euro. Sul caso dei crediti di dubbia esigibilità si sono espressi anche i consiglieri di minoranza depositando un’interrogazione qualche giorno fa.